{{IMG_SX}}Ascoli Piceno, 20 ottobre 2007 - "E’ solo per generosità che ho deciso di ospitare Marco Ahmetovic". L’ascolano che ha messo il proprio appartamento a disposizione del giovane rom condannato in primo grado per la morte di Eleonora, Alex, Danilo e Davide spiega i perché di una scelta che ha suscitato l’indignanzione dei parenti e degli amici dei quattro ragazzi.

 

 

E non solo. "Già in passato mi ero offerto di accogliere nell’appartamento che ho, in cui non vivo, persone in difficoltà. E così mi sono rivolto al legale di Ahmetovic per dare la mia disponibilità. E’ stato valutato il posto con dei sopralluoghi e la mia condotta morale".

 

Lui, l’avvocato Felice Franchi, difensore del ragazzo e i genitori sono le uniche persone che Marco Ahmetovic può incontrare. "Faccio io la spesa per il ragazzo - va avanti - gli compro anche le sigarette. I genitori? Possono venire solo il papà e la mamma due giorni a settimana, il lunedì e il mercoledì, ma non lo fanno mai perché temono reazioni e aggressioni". Cento metri quadrati, in cui il 22enne, si cucina, fa la lavatrice e passa il tempo tra la lettura dei giornali ed il computer.

 

"Sta scrivendo un libro sulla sera dell’incidente - conclude - e dal giorno della sentenza è un po’ più nervoso del solito. Voglio chiarire che non prendo soldi da nessuno e non ne chiedo". La tensione al residence è alta. Ieri in mattinata l’ascolano che ospita il giovane rom ha chiamato 112, 113 riferendo di minacce di morte ricevute dal ragazzo che si sarebbe affacciato al balcone dell’appartamento del residence. Segnalazioni che non hanno trovato riscontro da parte delle forze dell’ordine.