Vince la causa: reintegrato al lavoro dopo 20 anni

Il 60enne Giuseppe Carlini ha il nullaosta della Cassazione Valentina Marsella

Ascoli, l’avvocato Francesco Ciabattoni (Foto Labolognese)

Ascoli, l’avvocato Francesco Ciabattoni (Foto Labolognese)

Ascoli Piceno, 25 settembre 2014 - Ha passato venti anni nel limbo del precariato, in attesa di essere reintegrato al lavoro, in una eterna lotta contro un licenziamento ritenuto ingiusto. E altrettanti anni li ha passati nelle aule di tribunale, affrontando un processo dove ogni grado di giudizio è andato in scena due volte. Ora la Cassazione ha messo la parola fine alla storia di Giuseppe Carlini, 60enne ascolano, che dopo aver vinto su tutti i fronti la causa di lavoro iniziata oltre 15 anni fa con la società Scandolara S.p.A. (già Adim Scandolara), potrebbe presto tornare al lavoro.

Assistito dall’avvocato Francesco Ciabattoni, Carlini ha fatto due volte il processo in primo grado, ha raddoppiato quello in appello e ha fatto il bis di fronte ai giudici della Suprema Corte. E ora, a un passo dalla pensione (nel 2016) vuole avere la soddisfazione di essere reintegrato, perché dice “Ne ho diritto. Ho combattuto sempre, e non per una questione di soldi, ma per riavere il mio lavoro. Ora sono pronto a riprendermi tutto, con gli interessi”.

La pronuncia della Cassazione ha due alternative molto chiare: o Carlini torna a varcare la soglia del suo agognato posto di lavoro, o se così non fosse, dovrà essere risarcito di tutti i danni subìti. Non pochi in questo ventennio. Disperazione e dignità riempiono le sue parole, in una vicenda infinita che inizia nel ’94, quando la crisi economica investe la società per cui lavora. Carlini racconta una storia all’estremo della crisi che ha colpito il territorio: una precarietà che lo ha fatto ritrovare senza lavoro, senza casa, perché ha dovuto venderla, e senza una moglie, da cui si è separato a causa delle tensioni diventate all’ordine delle giorno. “Solo mia figlia è rimasta con me – spiega il 60enne – in un appartamento in affitto e tra mille sacrifici”.

All’inizio la sezione Lavoro del Tribunale ascolano rigettò il ricorso, ma poi, in appello i giudici condannarono l’azienda a riassumerlo. Il procedimento approdò una prima volta in Cassazione, che rinviò la causa al Tribunale di Ascoli Piceno per l’integrazione del contraddittorio nei confronti delle altre società del gruppo situate nel territorio limitrofo al Comune di Ascoli. E ancora, la sezione lavoro del Tribunale ascolano, nel 2011, condannò il datore di lavoro a riassumere Carlini con lo stesso trattamento economico goduto al momento del licenziamento, oltre al risarcimento danni. Ma Scandolara propose appello. E i giudici di Ancona, a marzo del 2012, confermarono la condanna alla riassunzione. La Cassazione ha confermato che il 60enne deve essere reintegrato: tornerà finalmente a lavoro?