Ascoli, Bellini preme il tasto ‘reset’, «L’allenatore arriverà da un vivaio»

Da Bisoli a Grosso, il presidente boccia le proposte dei dirigenti e tira dritto: Bosi e Vecchi in pole position

Giovanni Bosi, l’ex mediano dell’Ascoli

Giovanni Bosi, l’ex mediano dell’Ascoli

Ascoli, 30 maggio 2016 - Alle proposte piemontesi e sarde il presidente preferisce le prelibatezze della sua cantina di Montefiore. Questo vale in campo culinario e, soprattutto, in ambito sportivo. Tradotto in altre parole: i nomi sui ‘vassoi’ del dg Lovato e del ds Marroccu sono validi, ma per la panchina Bellini vuole altro. Punto e basta.

Di Bisoli, Bosacaglia, Castori e compagnia, dunque, si è effettivamente discusso a corso Vittorio, ma i loro profili non rientrano nei parametri del patron, che ribadisce la sua visione, senza mezzi termini, a tutte le decine di tifosi che a frotte lo avvicinano nella struttura Domodimonti in occasione dell’evento ‘Cantine aperte’. «La direzione che sta prendendo il calcio – afferma Bellini – dà sempre maggiore peso ai vivai ed è lì che sono presenti tanti allenatori interessanti». «Grosso della Juve potrebbe essere uno dei candidati?» chiedono. Il patron risponde: «E’ bravo, ma è troppo giovane». Una risposta che apparentemente lascia trapelare ben poco ma che in realtà potrebbe essere la soluzione per dare un volto all’allenatore che guiderà l’Ascoli nella stagione (almeno nei primi mesi...) 2016/17. Sì, perché di allenatori del torneo Primavera bravi, vincenti e ‘giovani ma già con qualche esperienza in prima squadra’ non ce ne sono molti.

Anzi, ce ne sono tre. I loro nomi sono Giovanni Bosi del Palermo, Stefano Vecchi dell’Inter e Valter Bonacina dell’Atalanta. Il primo, ex giocatore del Picchio tra il ’92 e il ’95, ha 47 anni (8 più di Grosso) e tra i professionisti ha guidato il Pordenone (per due stagioni in serie D, metà classifica), il Treviso in Prima Divisione (retrocesso). Con i giovani rosanero, però, ha raggiunto ottimi risultati, soprattutto quest’anno: finalista al Viareggio (battuto dalla Juve 3-2 con i bianconeri che hanno usufruito di due rigori) e, in campionato, eliminato ai quarti dei playoff nazionali dall’Inter (venerdì scorso, ai rigori dopo uno splendido 3-3). Il secondo nome è proprio quello dell’allenatore che ha eliminato Bosi: Stefano Vecchi, 45 anni, con la Primavera nerazzurra ha già vinto il torneo di Viareggio 2015 e, nello stesso anno, la Coppa Italia. Nel prossimo weekend incontrerà la Roma nelle semifinali playoff nazionali ma in carriera, come gradito da Bellini, ha anche esperienze positive con prime squadre. L’ultima è il Carpi, da cui è stato esonerato in B (a marzo 2014) quando comunque si trovava in dodicesima posizione. Per la cronaca, Bepi Pillon, che lo sostituì, chiuse la stagione al medesimo posto. Prima del Carpi, sempre in prima squadra, aveva fatto benissimo con Tritum (di Trezzo sull’Adda, con cui ottiene due promozioni e la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione ) e Sudtirol (con cui centra i playoff di Prima Divisione). Il terzo papabile è Valter Bonacina, che però è il ‘meno giovane’ dei tre, avendo 52 anni. Quest’anno con l’Atalanta ha centrato i quarti di finale nazionali e, prima, aveva guidato il Foggia.