Giovedì 18 Aprile 2024

Ascoli, la burocrazia blocca il sottopasso. E il ponte verso il mare è arenato

Opera ferma da due anni. Impossibile utilizzare il passaggio sull'Adriatica

Sotto inchiesta Qn

Sotto inchiesta Qn

MARCELLO IEZZI

MASSIGNANO (Ascoli Piceno), 19 settembre 2014 - È UNA comunità di 1.600 abitanti, nell’ultimo lembo di territorio della provincia di Ascoli Piceno, ai confini con quella di Fermo. A Massignano c’è un caso clamoroso in cui la burocrazia e il patto di stabilità bloccano un progetto, con riflessi negativi per l’economia. La notte fra il 3 e il 4 luglio del 2012, lungo la fascia costiera, con una spettacolare operazione, fu collocato il maxi ponte di ferro, 30 metri di lunghezza per 280 quintali: attraversa la statale Adriatica per collegare, con una passerella ciclo-pedonale, la grande lottizzazione Fornace ex Vinci, a ovest della Nazionale, direttamente al mare.  Un’opera che le imprese Conquista Costruzioni e Verde Marche hanno ultimato con la costruzione della passerella a chiocciola, adeguata anche per i portatori di handicap, e con una scala per i pedoni. La realizzazione rischia di rimanere un’incompiuta, se non si riesce a costruire il sottopasso ferroviario, con costi condivisi tra Comune al 40% e tre aziende private per il restante 60%. I lavori, che dovevano iniziare prima dell’estate 2013, sono bloccati. Il comune di Massignano avrebbe dovuto versare la sua parte, ma la somma farebbe sforare il patto di stabilità. 

TUTTA l’opera costa 900mila euro: 365mila euro del Comune e il resto dei privati che stanno realizzando il villaggio con 100 appartamenti di civile abitazione, un hotel, un residence, una piscina semi olimpionica e tre piscine per il fitness e il relax e alcune palestre, tutto al coperto e affiancato da un centro benessere. Un investimento iniziale, poco dopo il 2000, di 4 miliardi di lire per rilevare la lottizzazione. 

ORA, a lavori quasi ultimati, si parla di un valore di 8-10 milioni di euro, cui ne vanno aggiunti altri 5 d’investimenti ancora da fare. Tutto bloccato: imprese, fornitori e posti di lavoro, circa 50 unità nei soli centri ricettivi e sportivi. «Un danno incalcolabile — dice Marziano Ambruosi, amministratore di Verde Marche —. Aspettiamo le autorizzazioni del Comune per realizzare il sottopasso ferroviario. Nonostante la crisi abbiamo adempiuto i nostri obblighi, all’accordo di programma stipulato dai proprietari dell’area con tutti gli Enti, comune compreso. Non abbiamo fatto speculazioni. È dal 2002 che la burocrazia ci nega le autorizzazioni». 

IL NUOVO sindaco Massimo Romani è fiducioso. «Abbiamo portato il progetto del sottopasso, già pronto dall’anno scorso e il cui studio è costato 80mila euro, alle Ferrovie dello Stato e abbiamo chiesto alla Regione Marche una proroga sulla scadenza dei termini per l’avvio dei lavori, previsti entro il 2014, per non perdere il finanziamento di 150mila euro: dobbiamo abbattere gli interessi del mutuo sul quale il Comune paga l’aggio di ammortamento dal 2006. Questi passi rappresentano una boccata d’ossigeno, ma resta la spada di Damocle del patto di stabilità che dovrà essere superato».