Nessun assenteista in Comune: assolti i cinque dipendenti

Erano autorizzati dai dirigenti agli spostamenti da una sede all'altra

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Ascoli, 19 luglio 2014 - Nessuna truffa allo Stato, nessun raggiro e nessun danno patrimoniale all’amministrazione comunale. Sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste i cinque dipendenti del Comune di Ascoli finiti sotto processo con l’accusa di essere degli ‘habituè’ della pausa caffè e di altri diversivi a scapito dell’orario di lavoro. Il giudice Marco Bartoli ha ritenuto insussistenti quelle accuse nei confronti delle dipendenti Elvira Feriozzi, Maria Teresa Conti e Tecla Siliquini, difese dall’avvocato Mauro Gionni, e con loro ha assolto anche l’usciere del Polo Sant’Agostino, Maurizio Antonelli, assistito dall’avvocato Stefano Orsini e il vigile urbano Ezio Sabatini, difeso dagli avvocati Nazario Agostini e Alessandra Ancona. 

«E’ stato dimostrato che siamo lavoratrici per bene», hanno detto soddisfatte le dipendenti difese da Gionni, che fin dal primo momento e nel corso di tutto il processo ha sottolineato l’innocenza delle sue assistite: «E’ stato dimostrato – afferma Mauro Gionni – che non c’è stato alcun artificio o raggiro, e neppure un ingiusto profitto. Anzi. Rispetto alle ore in più in cui hanno lavorato, una pausa caffè non ha inciso in alcun modo, pausa che tra l’altro veniva fatta durante gli spostamenti da una sede all’altra del luogo di lavoro». Soddisfatto anche l’avvocato Stefano Orsini per l’assoluzione di Antonelli: «I fatti durante il processo – sottolinea – si sono molto ridimensionati. E questo perché si è provato che non c’è stata alcuna truffa ai danni dello Stato, nessun dolo, ma una condotta pacifica mostrata alla luce del sole. 

Infatti i dipendenti, Antonelli compreso, erano autorizzati dai dirigenti agli spostamenti da una sede all’altra degli uffici comunali.  Ed è stato dimostrato che i lavoratori erano in credito con l’amministrazione comunale (amministrazione che tra l’altro non si è costituita parte civile), con un monte ore da recuperare, tra straordinari ed eccedenze. L’usciere Antonelli aveva un credito di 32 ore». E così anche la difesa di Sabatini, che ha espresso «estrema soddisfazione» per l’assoluzione con formula piena del vigile e la conclusione positiva della vicenda.  Una vicenda che era iniziata con una denuncia anonima che inizialmente aveva fatto finire sotto inchiesta dieci dipendenti comunali, colpevoli, secondo l’accusa, di aver approfittato di porzioni di tempo giudicate fuori dal servizio, per dedicarsi ad altre attività che avrebbero diminuito la loro sfera di produttività. 

L’inchiesta era iniziata a ottobre del 2008, per concludersi nel marzo del 2009, dopo alcuni controlli dei carabinieri sollecitati dalla denuncia dell’anonimo. La «soffiata» però, alla fine ha fatto finire sotto processo solo cinque dei dieci indagati iniziali.  Le altre cinque posizioni, che riguardavano alcuni dirigenti, sono state infatti archiviate. E ieri l’assoluzione dei dipendenti ha messo definitivamente la parola fine alla vicenda.