Ascoli-Novara, Mengoni: "In una settimana rovinato il lavoro di sei mesi"

Il difensore bianconero è un fiume in piena. Parla da leader e richiama tutti a tornare sul pezzo

L'Ascoli che ha perso contro il Novara al Del Duca

L'Ascoli che ha perso contro il Novara al Del Duca

Ascoli, 4 marzo 2017 - Andrea Mengoni all’inizio è pacato, poi diviene un fiume in piena, vestendo come al solito i panni del leader della squadra. “Voglio essere chiaro – ha detto a fine partita in sala stampa - se si prende gol non è colpa solo della difesa, se si ragiona così è troppo facile. Mi dà fastidio e sono un po’ nervoso perché prima eravamo aggressivi e non facevamo giocare l’avversario in maniera così semplice. In questo momento ci sta mancando il concetto di squadra specie sulle situazioni su palla inattiva e questo mi dà veramente, veramente fastidio".

E continua: "A Carpi hanno fatto 16 corner eppure eravamo tutti lì e non hanno segnato. La serie B è fatta così, l’80% dei gol sono su calcio piazzato e dovevamo e dobbiamo essere consapevoli di questo. I cambi di modulo? Il mister cambia in base alle esigenze. Io preferisco essere brutto e fare punti. Capire che fine ha fatto la squadra che fino ad una settimana fa aggrediva l’avversario e riusciva a sempre a metterlo in difficoltà. Invece sembra quasi che col minimo indispensabile possiamo portare a casa il risultato: non è così, non è affatto così. Siamo tutti bravi ragazzi e professionisti, quindi se serve si trova il modo giusto per far capire a qualcuno che per portare a casa punti serve dare di più e avere un atteggiamento diverso. I nostri avversari devono sputare sangue per fare punti qui. Sui calci piazzati è una questione di “morte tua, vita mia”, quindi in questo dobbiamo migliorare assolutamente e il prima possibile. Non voglio parlare di giovani o vecchi, siamo tutti sulla stessa barca. I ragazzi a volte quando non sono in giornata devono capire che prima si dovrebbe pensare a fare la fase difensiva e poi si va avanti, provando le giocate. Anche perché ci sono per tutti delle giornate meno brillanti e altre in cui, specie i ragazzi, hanno giocato da soli portandoci al successo. Dobbiamo incattivirci nel senso giusto prima possibile e prima che sia troppo tardi. E’ bastata una settimana per rovinare quello di buono che abbiamo fatto in sei mesi, questo mi fa veramente innervosire”.

Diverso il discorso di Leo Perez. “Da fuori ho visto una partita che è stata condizionata da un gol subito per una defezione che si può migliorare. E questo non lo dico io, lo dicono i dati. Per me abbiamo fatto un’ottima partita ma magari a fine match si analizza solo il risultato. Atteggiamento e voglia ci sono stati, quelli rimangono. In cosa sono cambiato? A fine stagione scorsa mi sono ripromesso di cambiare atteggiamento e mi sono fatto aiutare anche da delle persone competenti per far sì che il mio apporto in questa categoria possa incidere. Ho 27 anni e devo essere consapevole di questo. Per questo dico che non sono preoccupato della classifica, ma che abbiamo la giusta tensione per tornare a giocare ed ottenere punti. Per giocare in questa piazza serve fegato e lo sappiamo, bisogna solo capire che in questo periodo magari è bene mettersi un po’ più attenti dietro perché davanti prima o poi ci arriviamo. E sappiamo far male, se lo vogliamo”.