Ascoli-Cittadella 1-2, che peccato! Anche Cosmi non è infallibile

Le scelte del mister e la grande prova del Cittadella hanno definito la prima sconfitta del tecnico umbro sulla panchina bianconera.

Serse Cosmi

Serse Cosmi

Ascoli, 20 gennaio 2018 - La vera delusione di oggi, al di là del risultato che costringe ancora a dover convivere nell'inferno della zona rossa i bianconeri, è la certezza di non avere una certezza assoluta. Quella che Serse Cosmi sia infallibile. Eppure leggendo le formazioni il dubbio era stato legittimo: se scegli di inserire in campo, da subito, Martinho, Ganz e Monachello, che in stagione hanno collezionato finora solo rabbia e pochi o nessun minuto (e sono passati quattro mesi dall'avvio del torneo di B), ti esponi ad avere pochissime soluzioni a partita in corso quando i tre, legittimamente, saranno a corto di fiato e di conseguenza di idee. Così infatti è stato. L'Ascoli del primo tempo ha ribattuto colpo su colpo, sia tecnicamente, che fisicamente, alla collaudata e ormai consolidata orchestra granata. Il fatto è, però, che la partita dura novanta minuti e i punti li ottiene chi vince alla fine. Così, quando il baricentro ha iniziato ad abbassarsi, era divenuto subito chiaro il concetto che l'Ascoli avrebbe sofferto, e molto, nella mezzora finale. Così è stato soprattutto quando il Cittadella ha inserito tecnica e passo, quelle di Settembrini, Vido e Koaumé per ribaltare il fronte bianconero aggredendo il Picchio sempre, sempre, sempre nella metà campo picena. Il tocco più o meno decisivo di Mogos che ha generato il calcio di rigore del pari è stato simile ad una coltellata e ha spazzato via tutte le certezze della prima parte di gara. Una ingenuità troppo grossa prima la trattenuta per la maglia (fuori area), poi la corsa non controllata dietro Settembrini che non vedeva l'ora di essere “allacciato” per cadere in terra. Un errore, grave, che però va perdonato, perché Mogos è uno delle certezze di questa squadra. Dicevamo della “non infallibilità” di Cosmi. Ecco, pensare di poter vincere la partita con Carpani improvvisato terzino sinistro, col Cittadella in pieno dominio, provando Varela dietro alla coppia Rosseti (fermo da mesi)-Monachello (all'esordio assoluto) ci è sembrato un azzardo. Un eccesso di confidenza. Una dimostrazione di azzardata fiducia. Ma Cosmi è umano: sceglie e può sbagliare. E forse è un bene che l'abbia fatto adesso, tornando e facendo tornare tutto l'universo Ascoli sulla terra. Postilla dedicata al gesto della panchina veneta sul finale di partita. Venturato, grande allenatore dal punto di vista tecnico-tattico, si è scusato dicendo che comunque il lancio della palla in mezzo al campo gli è parso “involontario”. Nulla di più falso. E attenzione, perché se l'autore del peggior gesto antisportivo del weekend la passerà liscia, allora dalla prossima partita, quando servirà, basterà istruire qualcuno a buttare uno, due, cento palloni in mezzo al campo per interrompere qualsiasi azione.