Ascoli, un Frosinone cinico e spietato piega il Picchio 3-1

Al Matusa termina la striscia positiva dei bianconeri che andava avanti da tre turni

L'Ascoli prova a fermare Dionisi (LaPresse)

L'Ascoli prova a fermare Dionisi (LaPresse)

Frosinone 13 novembre 2016 - L'Ascoli non può nulla contro un Frosinone cinico e spietato. Al Matusa termina 3-1 e il Picchio alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca contro un avversario che alla fine ha legittimato la vittoria. Termina qui quindi la striscia positiva di risultati utili degli uomini di Aglietti che andava avanti da tre turni. Per Marino invece, tecnico dei frusinati è la 200esima vittoria in carriera. La nota colonna sonora del film 'L'esorcista' mandata dagli altoparlanti all'ingresso in campo dell'Ascoli, aveva lasciato presagire un esito negativo per i bianconeri che comunque escono a testa alta contro una delle migliori formazioni della categoria. Il clima del Matusa è quello di un catino bollente. I tifosi di casa sulle ali dell'entusiasmo per la recente serie di risultati positivi che li ha visti tornare ai vertici della classifica, spingono forte i beniamini di casa. Dal settore ospiti i quasi mille ascolani non sono da meno. I tifosi del Picchio ruggiscono all'unisono come leoni indomabili. Gara speciale per il numero uno bianconero Ivan Lanni, ciociaro doc. Per quanto riguarda l'assetto tattico delle due formazioni Aglietti conferma ancora la sua eterna fedeltà al suo 4-3-3. Nessuna sorpresa nel suo undici titolare. Come era stato facilmente pronosticato in settimana è Cinaglia a scendere in campo al posto dello squalificato Augustyn. Gigliotti non riesce a recuperare dai suoi problemi fisici ed è costretto a restare ancora fuori. Lungo l'out di sinistra invece torna in campo dal primo minuto Mignanelli. A centrocampo riconfermato Addae nel terzetto completato da Cassata e Giorgi. Infine in attacco Aglietti torna a sfoderare l'estro e la vivacità di Gatto. Marino è ad un passo dalle sua 200esima vittoria in carriera e non vuole lasciarsela sfuggire, così il tecnico siciliano risponde con il suo consueto 4-4-2. Al centro della difesa Ariaudo non ce la fa e tocca a Pryyma fare coppia con Brighenti. Sulla destra il Picchio ritrova l'ex Matteo Ciofani, fratello del bomber Daniel. Al fischio d'inizio dell'arbitro Illuzzi di Molfetta il Frosinone prova a scatenare l'inferno. Gli uomini di Marino dopo qualche minuto vanno in gol, ma la rete di Soddimo viene annullata dal direttore di gara per fuorigioco. È solo il presagio al vantaggio frusinate che, dopo un diagonale volante di Ciofani respinto da Lanni, riesce a passare proprio con Soddimo. I bianconeri nell'occasione della rete protestano per un presunto controllo della sfera con un braccio, ma l'arbitro pugliese è irremovibile nel convalidare la marcatura.

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Nella ripresa l'Ascoli è costretto a rincorrere e così Aglietti tenta ad inventare Addae centrale difensivo al posto di Cinaglia che viene sostituito. A centrocampo va in campo Hallberg nel ruolo di playmaker davanti alla difesa. Sfortunata la gara dello svedese che dura appena 4'. Un brutto infortunio infatti lo costringe ad uscire in barella. Il tecnico del Picchio cambia tempestivamente tutto e inserisce Jaadi. Tatticamente l'Ascoli passa al 4-2-3-1 ma il Frosinone raddoppia con Ciofani sugli sviluppi di un corner. I bianconeri invece di subire psicologicamente il raddoppio ciociaro reagiscono e Cacia accorcia subito le distanze dopo un tentativo ravvicinato di Giorgi respinto da Bardi. Adesso la formazione di Marino temono le sortite bianconere abbassando il baricentro.

L'Ascoli prende campo e si butta tutto in avanti nel disperato tentativo di recuperare il risultato. Negli spazi concessi dal Picchio così il 3-1 degli uomini di Marino, è ancora Soddimo ad in filarsi come una lama tagliente e gonfiare ancora la rete per la sua doppietta personale. Con due reti di vantaggio per il Frosinone è un gioco da ragazzi traghettare l'incontro fino al triplice fischio finale. L'Ascoli esce tra gli applausi dei propri tifosi consapevole di aver fatto il possibile contro una squadra indubbiamente attrezzata per ambire ad altri tipi di traguardi.