Latina-Ascoli 0-0. Cacia fallisce il match point salvezza / FOTO

L'occasione clamorosa svanita sui piedi del bomberissimo lascia l'amaro in bocca ai bianconeri. Che ora per evitare playout e retrocessione diretta dovranno cambiare passo.

I tifosi dell'Ascoli

I tifosi dell'Ascoli

Ascoli, 29 aprile 2017 - Negli occhi di tutti resterà quel piattone di Daniele Cacia al Francioni, su quella zolla del Francioni. Un piattone troppo facile da buttare dentro. Un gol troppo importante per il campionato dell'Ascoli. Per la salvezza dell'Ascoli. Eppure no. Quella palla calciata dal più forte attaccante (lo dicono i numeri) della recente storia bianconera finisce a lato. E con quel pallone la possibilità di dare un colpo decisivo alla pratica salvezza. Perché dalla trasferta laziale l'unica vera buona notizia è la quarta partita senza subire gol da Lanni. Se può servire per addolcire l'amarissimo pomeriggio utilizzate pure questa pillola. Il motivo principale del primo tempo pontino è l'aggredire gli esterni per poter sfruttare quello che sembra il tallone d'Achille dell'Ascoli senza Mengoni, fuori per via del problema al ginocchio accusato con l'Avellino: il body check aereo. Per questo i nerazzurri hanno con Corvia e Bonaiuto le due occasioni d'oro per sbloccare il risultato e mettere il famoso “sassolino” sul piatto della loro bilancia prima del segnale di presenza dei bianconeri, oggi in casacca gialla. Orsolini si fa un giretto nella zona di sinistra, aziona con un fantastico “no look” dei suoi Mignanelli proveniente dal binario 33 a tutta velocità, col terzino che trova la strada sbarrata solo perché Grandi decide di bagnare il suo match di esordio assoluto in B con quello che nel Piceno chiamano “paratone”. Quasi mosso da invidia tra colleghi, capita che un minuto dopo Lanni si alzi in piedi e dica: “Oh, ci voglio finire anche io tra gli MVP (i migliori in campo, nel gergo dell'NBA)”. Così quando Corvia entra facile facile, anche troppo, nel buco lasciato da Gigliotti, ecco che la deviazione a mano aperta del portierone bianconero vale molto più di un gol. Così in soldoni è il Latina ad avere la sfida leggermente dalla sua parte, dato che al riposo si contano due occasioni mastodontiche, una per parte, e qualche tentativo fuori di poco, ma questi tutti con colori e accento laziale. Piccola parentesi per le due situazioni da moviola del primo tempo: in una è complicato decidere quanto sia largo il braccio di Almici che incoccia il tiro di De Giorgio dentro l'area. Il contatto tra arto e sfera c'è ed è evidente, l'arbitro Serra propende per l'involontarietà. E fa bene anche a non concedere il rigore al Picchio perché Favilli al minuto 25' trascina la gamba contro Bandinelli per provare ad ottenere il rigore. E' un peccato perché il giovane pisano non vede Cacia solo soletto in area e va a prendersi un'ammonizione che forse è eccessiva. In avvio di ripresa Vivarini passa al 4-4-2 facendo copia-incolla sullo schieramento di Aglietti, così qualche spazio si apre. Vedi quello che trova Cassata con una corsa “box to box” che però si conclude con un tiro fiacco, la parata di Grandi e il cuore in gola dei tifosi bianconeri pronti ad esultare per quello che sarebbe stato “un golaco... amisci!”. I risultati degli altri campi lasciano poco spazio ad interpretazioni: chi vuole continuare a giocarsi la serie B deve uscire vincitore dal Francioni, non esistono altri ritornelli, perché il gioco si è fatto davvero duro. Aglietti scardina l'equilibrio tattico inserendo Carpani per Favilli e passando al 4-5-1 e il risultato è che Cacia ha una palla gol importante: cross di Cassata da sinistra, tempo e merenda rubate dal bomberissimo a tutta la difesa pontina che però incoccia male. Ha del clamoroso ciò che accade al 67': De Giorgio indovina tempi e modi dell'inserimento. All'appuntamento con la signorina chiamata “palla solo da spingere”, arriva spaccando il secondo. Eppure colpisce talmente male che sarebbe finito ad honorem su “Questo lo segnavo anch'io” di Mai dire Gol. Ma il vero, vero, vero gol fallito dell'anno solare 2017 è quello di Cacia. Carpani perfora la difesa pontina. E' solo davanti a Grandi, ma con la coda dell'occhio vede il 21 sul secondo palo. Il più facile degli assist per il più facile dei gol. Un gol pesantissimo. Quasi da festeggiare la salvezza. E invece no. Assolutamente no. Il piatto a porta vuota di uno che spesso e volentieri non ti perdona un metro di libertà, è fuori. Incredibilmente fuori. Cacia allarga le braccia quasi a scusarsi col mondo. Un errore inspiegabile per un giocatore della sua concretezza. Davvero inspiegabile. Così il Latina fallisce un'altra ghiotta occasione con Bonaiuto prima del recupero e Aglietti decide, invece di provare a premere sull'accellaratore, di coprirsi con sostituzioni e atteggiamento. Tutto qua. Finisce 0-0, per la terza volta nelle uiltime quattro partite. Difficile fare una proiezione salvezza in classifica, dato che troppe concorrenti dirette devono ancora giocare. Di sicuro, ci sarà ancora una volta da soffrire. Resti sul treno chi ha fame e voglia necessaria, dentro e fuori dal campo.

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Latina- Ascoli 0-0 LATINA (3-4-3): Grandi; Coppolaro, Dellafiore, Garcia Tena (76' Rolando); Bruscagin, De Vitis (60' Pinato), Bandinelli, De Giorgio (85' Di Nardo); Insigne, Corvia, Buonaiuto. A disp: Pinsoglio, Varga, Di Matteo, Macciucca, Jordan, Nica. All. Vivarini ASCOLI (4-4-2): Lanni; Almici, Augustyn, Gigliotti, Mignanelli; Orsolini (70' Lazzari), Giorgi (84' Gatto), Addae, Cassata; Favilli (61' Carpani), Cacia. A disp: Ragni, Bianchi, Bentivegna, Perez, Cinaglia, Mogos. All. Aglietti ARBITRO: Serra di Torino (Rocca, Fiore; Viotti)

NOTE: recupero 2'+ 5'. Ammoniti Favilli (A), Corvia (L) per comportamento non regolamentare, Insigne (L), Mignanelli, Augustyn, Gigliotti (A), Pinato (L) per gioco falloso