Caro Babbo Natale, ecco la letterina per l'Ascoli Picchio

Il pari di Avellino dà qualche certezza in più, anche se la classifica è ancora impietosa

Il regista dell'Ascoli Buzzegoli

Il regista dell'Ascoli Buzzegoli

Ascoli, 16 dicembre 2017 - Caro Babbo Natale, anche se vesti di biancorosso e questi colori, in genere, poco si sposano con quelli amati da chi segue le sorti dell'Ascoli, questa letterina è dedicata a te. Eccoti alcuini desideri da esaudire in zona picena.

1. Porta un bel pacco di pazienza scaccia alibi al Picchio Village. Perché quello che abbiamo visto ad Avellino, con il colpo da kung fu subito da Mogos nell'area irpina (facciamo fatica a ricordare un rigore così netto non assegnato, non solo nei precedenti ascolani, ma in quelli di tutta la storia del calcio mondiale), non diventi un alibi per pensare che vada male, tutto male e che contro i poteri forti e il sistema non c'è nulla da fare. Un bel pacco pieno di tanta pazienza e grinta scaccia-alibi è l'unica cosa che serve, per affrontare quel tema e questa classifica. Altrimenti si sprecano energie. Tante energie. E non serve, almeno ora. Specie con un allenatore vero come Cosmi in panchina.

2. Dona tanta, tanta, tanta salute a quel giocatore che indossa la maglia numero 20, non ha grandi polpacci, a volte veste la fascia di capitano e ha l'accento toscano. Si chiama Daniele Buzzegoli e da qualche settimana (sarà un caso?) è un regista sublime. Al Partenio ha messo almeno tre volte i suoi compagni in condizione di andare verso la porta avversaria, ha scelto in maniera praticamente perfetta tutte le soluzioni possibili per far girare la squadra. E' insomma un acquisto determinante e probabilmente non è solo questione di condizione atletica. Se ad un pittore, dai un trapano, probabilmente non farà grandi cose, ma se gli dai il pennello e gli dici che può usarlo come vuole...

3. Manda un bel pacco, ma qui devi scegliere tu l'indirizzo (o gli indirizzi) esatti, a cui recapitarlo, con tutte le istantanee del campo di allenamento, dei ritiri, magari qualche screenshot dei social network, di come Leo Perez ha vissuto il suo inizio di stagione finché non si sono infortunati Favilli e Rosseti. Facciamo un inciso: di giocatori migliori di Perez, nel suo ruolo, la serie B (e forse anche la C) è piena. Lui lo sa bene e mette il cuore, l'impegno, la determinazione nel piatto per condire materie prime meno sublimi di quelle a cui poter paragonare molti più colleghi. Invece, quell'abbraccio con tutti, tutti, tutti, i suoi compagni nel cerchio di centrocampo dopo il gol dell'illusorio vantaggio, è la testimonianza che a calcio giocano (bene o male, con tante o poche qualità) uomini. E gli uomini vanno trattati come tali.

4. Se puoi e ti rimane ancora un po' di tempo ed energia, porta un bel pacco con una bella spedizione aerea oltreoceano. Mettici dentro, se vuoi, l'intervista del Diabolico Alessandro Monticciolo che ha fatto una citazione. Anzi, se hai tempo, ritrova i ritagli di giornale di qualche anno fa, quando un signore di nome Costantino Rozzi disse qualcosa di sibillino che va sempre ricordato. "Non sono disposto a vedere l'Ascoli all'ultimo posto della classifica. L'Ascoli è un qualcosa che sta al di sopra degli uomini che la rappresentano". E' bene che tutti abbiano chiaro questo messaggio e dato che sono questi i giorni decisivi (non tra un mese, oggi) per decidere il destino della stagione, vedi pure se il destinatario di questo pacco ha capito o meno il messaggio...