Novara-Ascoli 1-2. Buba-Monachello, che vittoria / FOTO

Sotto di un gol, l'Ascoli reagisce e resta "vivo"

Ascoli, l'esultanza di Monachello (LaPresse)

Ascoli, l'esultanza di Monachello (LaPresse)

Novara, 3 febbraio 2018  - “La gente come noi non molla mai”. Iniziamo il racconto della vittoria salva-vita dell'Ascoli al Piola di Novara col coro che i tifosi bianconeri hanno intonato nel momento più importante della partita. Perché se i giocatori e il tecnico avessero mollato, e c'erano molti segnali in tal senso, la stagione 2017/18 sarebbe probabilmente finita oggi. E in tragedia sportiva. Invece no. Provate a guardare la classifica, comunque sanguinante, oggi pomeriggio. Fatelo senza contare i tre punti ottenuti in Piemonte. Solo così vi accorgerete quanto sia stata importante questa vittoria della squadra guidata da Serse Cosmi.

Serie B, risultati e classifica Nulla. E' quello che accade fino al minuto 28'. Nessun tiro, nessuna azione degna di tale nome. Nessun fallo o fallaccio. Niente di niente. Da una e dall'altra parte. Cosa serve per accendere la sfida? Una dormita, un po' della difesa, un po' del secondo assistente dell'arbitro Sacchi, Scarpa. Un innocuo traversone dei tanti in area bianconera genera una di quelle palle gol che sono talmente scontate che sul manuale del calcio di José Altafini pare sia alla pagina 2. Lob morbido (Calderoni), torre (Maniero), seconda palla e attaccante (Puscas) che approfitta sia del ritardo in diagonale di Martinho sulla torre, sia di qualche centimetro di vantaggio oltre la linea dei difensori, per buttarla dentro in fuorigioco.

Uno a zero. Un incubo. Un sigillo sulla retrocessione, in pratica. Coi più di cento tifosi al seguito dei bianconeri che iniziano a contestare. Tutti: la società, i giocatori, il presidente, viene da dire legittimamente, al di là dell'episodio arbitrale sfavorevole. Una doccia gelata, che in pratica è quello che serve per svegliarsi, quando si è in un incubo.

IL COMMENTO Ascoli, vuoi salvarti? Segui Cosmi, gioca a calcio di D. Perticari Eppure l'Ascoli, gli ascolani, non possono arrendersi così. Cosmi continua ad urlare "calma!", "gioca", "alzati", "stai zitto e gioca". E ha ragione. Perché sul Piola sta per materializzarsi un folletto che prende la palla, se la lancia in avanti incurante che ci sia un muro di difensori in azzurro di fronte a sé, entra nel traffico e ne esce con la sfera puntando sul secondo palo. E' uno dei gol più belli della storia recente bianconera. Delicatezza, potenza, precisione, classe con la firma di Daniele "Buba" Buzzegoli. Lui segna e sapete cosa fa? Va sotto al settore dei tifosi che stavano contestando, ripetiamo giustamente. E esulta con loro. E' un segnale psicologico più che tecnico. L'Ascoli è vivo. Serse Cosmi allarga le braccia, quasi a dire "era ora". I tifosi del Novara non la prendono bene e contestano di contro. Anche se il bello deve arrivare. Dopo un gol da folletto, arriva un gol "da Ascoli". E' quello, il secondo, di Gaetano Monachello. Bianchi scappa a Calderoni sulla destra, la piazza proprio a lui. Testa angolata, Montipò vola a sventare. Non può nulla però, sulla ribattuta. Una ribattuta che ha rabbia, grinta, voglia di spostare l'equilibrio quando l'equilibrio ti gira le spalle. Uno a due e ancora tutta, tutta, tutta la squadra sotto al settore dei tifosi. Monachello dà addirittura un "cinque" ad una mano esultante di un fan. Che gioco, il calcio. Solo in uno sport come il calcio una squadra con piedi, morale, gomme e animo a terra può risollevarsi nell'arco di tre minuti.

Cosa manca per condire al meglio un primo tempo in cui si è preso nota davvero di tutto e dell'esatto contrario di tutto? Ah, già. Lanni. Ivan apre la manona sul tiro a botta sicura dell'ammonito Sciaudone in pieno recupero. Riflessi, forza, calma, prontezza, tecnica individuale. C'è tutto nella parata che porta l'Ascoli al riposo avanti di un gol dopo un tempo in cui Cosmi ha scelto di tenersi la "carta Ganz" per il corso della partita e di riproporre un Lores Varela ancora evanescente, almeno nella prima parte, dietro a Monachello. Si riparte con lo stesso spartito dell'avvio: squadre contratte, ma l'Ascoli c'è. E si capisce quando Lores Varela centra un rasoterra per Monachello che gira di prima intenzione. Di poco alto. Di un soffio alto. Sarebbe stato un "golasso". Corini si gioca tanto, rivoluzionando i suoi e passando al 4-3-3 con Sansone dentro per Chiosa che spera possa spegnere il brusio contestatore del suo stadio. Ne consegue una ripartenza dei suoi che porta Moscati al colpo a giro dal limite.

Traversa superiore. E brividi sulla schiena dei marchigiani che tolgono Lores Varela per Clemenza. Troppo poco, davvero troppo poco, il contributo offensivo dell'uruguaiano. L'obiettivo di Cosmi è addormentare la partita, ma Calderoni tiene ancor sulle spine il match chiamando Lanni al tuffo plastico per deviare il suo fendente mancino. Maniero poi viene ammonito perché a detta di Sacchi si tuffa per ottenere un rigore su trattenuta di De Santis. In realtà il braccio del difensore bianconero un po' cerca (trovandola) la maglia dell'ex di turno. Non così tanto da farlo crollare, cosa che induce l'arbitro ad alzare il cartellino. Il recupero parte con un tiraccio di Troest alto, mentre Cosmi non riesce a trattenersi. “Giocate la palla!”, “Buba tieni la palla, gioca la palla”, “Gioca, gioca, gioca”, “Dovete stare zitti, e giocare! Zitti dovete stare!”. “Luca (Clemenza, ndr), devi giocare il pallone”.

Uno spettacolo nella sofferenza del forcing novarese con tutti nella trequarti picena e la palla sempre “in the box”. Arriva il fischio finale. La dedica della squadra bianconera, con questa vittoria, è d'obbligo ai sostenitori che, a fine gara, chiamano i giocatori sotto al settore per esprimere un concetto semplice e accorato. “Ci salviamo: noi e voi. Noi e voi. Noi e voi”. Tra poco è San Valentino e allora scegliamo i Negramaro per aprire la tracklist del ritorno dal Piola: “Tre minuti solo tre minuti per fidarti di me...”.

1-2

NOVARA (3-5-2): Montipò; Golubovic, Troest, Chiosa (58' Sansone); Dickmann, Moscati, Casarini (46' Orlandi), Sciaudone (70' Maracchi), Calderoni; Maniero, Puscas. A disp. Benedettini, Farelli, Bove, Seck, Macheda, Beye. All. Corini ASCOLI (3-5-2): Lanni; De Santis, Padella, Gigliotti; Mogos, Bianchi (78' Carpani), Buzzegoli, Addae, Martinho; Lores Varela (72' Clemenza), Monachello. A disp. Agazzi, Mengoni, Cherubin, Florio, Pinto, Kanoute, D'Urso, Castellano, Baldini, Ganz. All. Cosmi ARBITRO: Sacchi di Macerata (Galetto, Scarpa; Capone) RETI: 28' Puscas (N), 33' Buzzegoli (A), 36' Monachello (A) NOTE: recupero 3'+5'+30''; ammoniti Sciaudone, Moscati (N), Martinho, Bianchi (A) per gioco falloso, Maniero (N) per comportamento non regolamentare.

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