Ascoli-Pro Vercelli 1-0, Rosseti su rigore porta i tre punti

Prima importante vittoria dei bianconeri al Del Duca grazie al rigore dell'ex Lugano

L'Ascoli fa festa dopo il rigore battuto da Rosseti (foto LaPresse)

L'Ascoli fa festa dopo il rigore battuto da Rosseti (foto LaPresse)

Ascoli, 3 settembre 2017 - Un tiro, un gol, tre punti. L’apoteosi del “massimo risultato col minimo sforzo”. Sarebbe questo il claim della sfida che consegna la prima vittoria del campioanto all’Ascoli Picchio. Una vittoria scaccia mugugni di fine mercato che, quantomeno, consente alla squadra bianconera di lavorare con più tranquillità sul progetto. Il reset richiesto arriva ed è soprattutto grazie all’approccio degli uomini di Maresca e Fiorin (in ordine di presenza in piedi ai bordi dell’area tecnica).

Parte benissimo l’Ascoli che già nei secondi iniziali dà autorizzazione a Nacho Varela di zigzagare tra i birilli giallo fluo della Pro per iniziare ad accendere i cuori dei sostenitori bianconeri. Parentesi formazioni: la squadra di Grassadonia si presenta con un 3-5-2 che è realmente un “tre dietro”. Gli esterni di rado si abbassano sulla linea, questo consente ai due tecnici del Picchio di autorizzare al “fate un po’ come vi pare” i tre che hanno posizionato dietro l’unica punta Rosseti (Favilli è out perché in Nazionale Under 21).

Così Varela, D’Urso e Clemenza svariano e mantengono la posizione dopo ogni rincorsa. Dietro di loro resta fuori Addae con Carpani che fa lo scudiero di capitan Buzzegoli. La scelta più sorprendente è in difesa: bocciato Florio, ancora non al top Mignanelli, a sinistra finisce Cinaglia. Tornando alla partita, se siete scaramantici avrete sicuramente fatto caso che anche stavolta, come a Cittadella, il gol del vantaggio del Picchio arriva dopo dieci giri di orologio. Rosseti è già a due centri grazie al giusto rigore che calcia magistralmente spiazzando Nobile. Di cronaca, nel resto del primo tempo, non c’è moltissimo: è vero che Polidori sfiora il pari e che dietro, a volte, la difesa sembra aver necessità di essere ancor più compatta. Ma di sicuro, rispetto al Tombolato, il passo avanti è evidente. Questo soprattutto perché Carpani fa da collante con grinta ed anche un po’ di esperienza che gli va riconosciuta, D’Urso e Varela (soprattutto) hanno “quel non so che” che anche se l’estate è ai titoli di coda, fanno in modo che ogni loro tocco di palla faccia rischiare una vera e propria cotta di quelle che si vivono sotto l’ombrellone. Va detto che anche la Curva, come sempre d’altronde, non lesina apporto e supporto accogliendo l’avvio del match con uno sagace quanto eloquente striscione dedicato alla società (“Cross di Budget, sponda di Favolata, Gol di App!”). La ripresa non parte benissimo a livello di spettacolo e Gigliotti si erge a protagonista assoluto della serata quando salva con un contrasto da Oscar il tiro a colpo sicuro di Morra. Ah, perdonateci, dimenticavamo di specificare che è sul francese che i difensori piemontesi avevano commesso il fallo che ha generato il rigore del vantaggio. C’è anche un’azione alla “Mai dire gol” da registrare. Minuto 54, l’Ascoli va in break, Nobile anticipa coi piedi Rosseti ma si incarta. La palla arriva sui piedi di Clemenza a circa trenta dalla porta completamente sguarnita, ma il suo tentativo è salvato da Mammarella.

A metà ripresa entra l’ex “esodato” Bianchi e viene applaudito dalla Curva, a dimostrazione che la tifoseria ha comunque apprezzato il comportamento dell’ man of the match di Bari nel periodo di quarantena. Di tiri in porta, neanche l’ombra ed è da registrare che l’inserimento di Bianchi (subito benissimo in partita con passo e personalità) porta Varela nel ruolo di falso nueve con Carpani che lascia al neoentrato il posto di frangiflutti. L’unica vera occasione ce l’ha a due dal termine la Pro Vercelli. E si arrabbia, forse giustamente, forse no. Castiglia calcia, Buzzegoli respinge la palla e il suo braccio è lontano dal corpo, l’arbitro dice che non è rigore.

Prima del finale parapiglia dopo un fallo su Lanni che, caricato, smanaccia la palla dentro la porta picena. E’ fallo. Vola qualche spintone. E’ il sussulto finale di un secondo tempo con nessun tiro, molti crampi e poche emozioni. Beh, ci sarebbero i primi tre punti della stagione per il Picchio e la festa dei tifosi a fine partita, una festa bella, rumorosa e fedele ai colori. Hai detto niente…

SPOGLIATOI / Fiorin soddisfatto

1-0

ASCOLI (4-2-3-1): Lanni; Mogos, Padella, Gigliotti, Cinaglia; Carpani, Buzzegoli, Clemenza (58’ Baldini), Varela, D’Urso (77’ Mignanelli); Rosseti (70’ Bianchi). A disp: Venditti, Ragni, De Santis, De Feo, Perez, Parlati, Addae, Florio, Pinto.. All. Fiorin-Maresca PRO VERCELLI (3-5-2): Nobile; Legati, Jidayi, Konate; Berra (70’ Bifulco), Altobelli, Vives (77’ Castiglia), Firenze, Mammarella; Morra, Polidori (61’ Raicevic) . A disp; Marcone, Rovini, Vajushi, Bifulco, Ghiglione, Barlocco, Pugliese, Grossi, Germano, Bruno. All. Grassadonia. ARBITRO: Giua di Olbia (Colarossi, Mastrodonato, Di Paolo) RETI: 10’ Rosseti (A) su rig. NOTE: recupero 0+4’; ammoniti Berra (P) per gioco falloso, Bianchi (A), Konate (P) per comportamento non regolamentare; spettatori 5365, incasso 41233,61 euro