Marroni, una stagione da dimenticare: la produzione scesa dell’80 per cento

Tra le principali cause ci sono il maltempo e gli attacchi del cinipide

La raccolta delle castagne

La raccolta delle castagne

Ascoli Piceno, 19 ottobre 2014 -Sarà una stagione decisamente avara, quella che sta per cominciare, per tutti gli amanti dei marroni e delle castagne. Infatti, la produzione di quelli che in genere sono i principali prodotti autunnali che compaiono sulle tavole delle famiglie italiane, è letteralmente crollata in tutta la regione marchigiana, e soprattutto nel territorio Piceno.

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Coldiretti, addirittura, il calo è arrivato fino all’80 per cento del raccolto. A lanciare l’allarme, in queste ore, è stata la stessa Coldiretti regionale, con il 2014 che verrà dunque ricordato come uno degli anni peggiori per quello che Giovanni Pascoli definiva «l’italico albero del pane», dopo un 2013 che aveva già visto le quantità più che dimezzate.

I problemi causati dal maltempo si sono aggiunti a quelli legati agli attacchi del cinipide, l’insetto proveniente dalla Cina che, pur non toccando i frutti, sta distruggendo gli alberi, senza dimenticare i branchi di cinghiali che divorano le castagne cadute a terra. Una situazione che accomuna le Marche al resto del territorio nazionale, dove il taglio dei raccolti italiani ha favorito le importazioni che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013.

Il risultato è che i cittadini hanno più del 50 per cento di probabilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia. Il rischio infatti è che, per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura, le castagne importate vengano spacciate come nazionali mettendo a rischio anche le produzioni locali sopravvissute fino ad ora.

«Per queste motivazioni è necessario che le istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore — ha spiegato nelle ultime ore il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, lanciando quindi un vero e proprio allarme — tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, nostrane».

Dunque, la situazione è tutt’altro che ottimale non solamente per i coltivatori e i venditori di marroni, ma anche per tutti coloro che amano trascorrere le proprie serate autunnali in compagnia di castagne e vino cotto, considerando il fatto che il drastico calo della produzione di tali prodotti comporterà comprensibilmente un altrettanto significativo aumento dei prezzi sul mercato. Nella speranza, però, che nelle prossime settimane il quadro possa migliorare.