Trovano una cerbiatta e la curano, ma per ‘Bambi’ era troppo tardi

Due ragazzi raccontano: "I nostri appelli rimasti inascoltati"

Ascoli, la piccola cerbiatta Bambi

Ascoli, la piccola cerbiatta Bambi

Ascoli, 1 giugno 2016 - Una storia strappalacrime, di quelle che non possono lasciare indifferenti. Un racconto toccante e commovente, che contrappone da un lato il grande amore che si può provare per gli animali e dall’altro l’impotenza di poterli aiutare senza l’appoggio delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

Protagonista, sfortunata, è una simpatica cerbiatta di due settimane, che nei giorni scorsi era stata trovata da due ragazzi ascolani, Alessandro Cocci ed Eleonora Adriani, a Porta Romana.

I due hanno accudito la bestiola per diversi giorni, ma venerdì ‘Bambi’ non ce l’ha fatta ed è morta a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Per i giovani che le hanno donato tutto il loro amore, ovviamente, il dolore è stato atroce.

A raccontare la storia, ieri, sono stati proprio Alessandro ed Eleonora. «Una persona di cui non facciamo il nome ha trovato questa piccola cerbiatta a ridosso di viale Treviri e per due giorni l’ha tenuta chiusa dentro una baracca – hanno spiegato i due ragazzi –. Le dava da bere un po’di latte ogni tanto, per poi riportare l’animale dove lo aveva visto la prima volta, dopo un paio di giorni. In molti, però, non sanno che i cerbiatti hanno un comportamento particolare. La mamma, infatti, dopo che il piccolo è stato toccato da una persona, non lo rivuole più. Appena appresa la notizia relativa alla presenza di questa cerbiatta a Porta Romana, allora, abbiamo chiamato la polizia provinciale. Gli agenti sono venuti a vederla e ci hanno detto che potevamo tenerla, perchè il centro di riabilitazione per questo tipo di animali, che si trova a Pescara, non rispondeva. Dunque, abbiamo deciso di accudirla. Le abbiamo comprato anche un biberon per farle bere latte di capra. Dopo qualche giorno, però, ci siamo accorti che la cucciolotta non si reggeva piu in piedi e neanche riusciva a tenere la testa dritta».

«Noi – proseguono Alessandro e Eleonora – non avendo avuto mai esperienza con i cerbiatti abbiamo chiamato sia la guardia forestale che ogni singolo veterinario della città, ma nessuno è riuscito a far niente. Abbiamo richiamato il centro di Pescara, ma anche in questo caso non rispondeva nessuno. C’è stato un continuo scaricabarile e non sapevo più come comportarci. Finalmente, con tanta fatica, siamo riusciti a trovare un veterinario che potesse occuparsi della cerbiatta, il quale però non era riuscito a capire cosa fossero dovuti i peggioramenti delle sue condizioni di salute. Le hanno anche fatto una flebo di glucosio. Non abbiamo rimpianti, perché abbiamo fatto tutto il possibile per tenerla in vita, ma siamo molto arrabbiati per il fatto che da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni non c’è stato alcun aiuto – hanno concluso i due giovani ascolani –. Ci hanno detto che sul nostro territorio non ci sono centri per gli animali selvatici. L’abbiamo coccolata fino all’ultimo secondo di vita. In tanti, troppi, se ne sono fregati di questa cerbiatta in difficoltà. Facciamo anche i complimenti ad alcuni veterinari che non hanno voluto che io portassi la bestiolina da loro per paura che il corpo forestale potesse dirgli qualcosa. Ringraziamo invece i due veterinari che hanno fatto di tutto per aiutarla. Abbiamo portato anche la cerbiatta a Fabriano, dove una signora ha cercato di curarla, ma la nostra ‘Bambi’ non ce l’ha fatta. Siamo senza parole, ma proviamo tanto dolore».