Consiglio comunale al vetriolo, Castelli e Pd ai ferri corti

Via libera al piano di riequilibrio di Ascoli Servizi Comunali e all'accordo con Ecoinnova

Il sindaco Castelli in consiglio

Il sindaco Castelli in consiglio

Ascoli, 29 luglio 2016 - Il caso Ecoinnova ha scaldato il consiglio comunale, con un confronto durissimo tra il sindaco e i consiglieri Pd che si è chiuso con il via libera dell’assemblea, grazie all’ok della maggioranza che ha avuto la meglio sul voto contrario del Pd e dei Cinque Stelle. Che sarebbe stato un argomento bollente si era capito già durante la discussione sugli equilibri di bilancio, quando il sindaco aveva detto che «i nostri conti sono stati messi a repentaglio dalla mancata attivazione della sesta vasca», ventilando «una premeditata volontà politica di colpire il Comune capoluogo. Ma il Pd non è riuscito a colpire a morte l’Arengo perché abbiamo venduto il 45% di Piceno Gas Vendita al quadruplo del prezzo di mercato».

Una punzecchiatura che è diventata ancor più incisiva durante la discussione sul piano di riequilibrio di Ascoli Servizi e sull’accordo con Ecoinnova, che si è aperta con la relazione di Castelli: «Il cda di Ascoli Servizi ha rilevato che la mancata attivazione della sesta vasca e la spesa per il porta a porta spinto avrebbe prodotto una perdita: di 1,2 milioni quest’anno, di 1,4 il prossimo e 1,7 nel 2017. Quindi ha proposto un piano che si poggia sull’apporto di 1,4 milioni da parte del Comune. La sesta vasca impattava per 2,5 milioni e, venendo meno questa posta, non abbiamo avuto i ricavi per cui ci eravamo impegnati. Con questo piano - ha aggiunto il sindaco - sistemiamo anche le pendenze con Ecoinnova, che aveva pagato solo la prima tranche dei 3,8 milioni. Quindi otteniamo 3 milioni, che poi sono quelli che giustificano le difficoltà di cassa del nostro Comune, e i 2 che Ascoli Servizi ci deve e che ci restituirà sulla base di un impegno pluriennale: un totale di 5 milioni di crediti che vantavamo su questa posta. Ecoinnova sarà socio operativo per verde, raccolta e spazzamento, con i dipendenti che resteranno in carico ad Ascoli Servizi. Nel 2016 - è stata la conclusione del sindaco - trasferiamo 7,7 milioni per il ciclo dei rifiuti alla società, che ne pagherà 7,6 a Ecoinnova. Questo piano ci rende i migliori sulla Tari, con 150 euro contro i 201 di San Benedetto, e sul costo annuo dei singoli punti luci, con 85 euro contro i 140 sambenedettesi. Sappiamo chi ringraziare per questi sacrifici, ma noi siamo ancora qui».

Giudizio negativo dal Pd con Castiglia (che ha lamentato il mancato accesso all’atto di citazione), Ameli («sono preoccupato per i dipendenti e spero che siano stati coinvolti i sindacati in questa operazione»), Bellini («la madre di tutte queste criticità viene sempre individuata nel Pd, ma la verità è che l’Ata ha fatto una scelta: la situazione del Comune è responsabilità di chi lo amministra») e soprattutto da Roberto Allevi, il quale ha detto che «Ecoinnova ha dovuto solo tirare un rigore» chiudendo con alcune domande: «Possiamo valutare un piano industriale in così pochi giorni? Di Ascoli Servizi cos’è rimasto?». Per il Cinque Stelle, Manni ha detto che non vorrebbe fare i conti «il rischio di una nuova Saba», chiedendo chiarimenti sulla convenzione, e Tamburri ha ricordato l’attività di controllo sulla questione rifiuti che il Movimento porta avanti da tempo.

Daniele Luzi