Ascoli Piceno, 10 agosto 2010 - Sarà il laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Fermo a stabilire quale batterio presente nel cibo ha provocato la tossinfezione alimentare dei cinquantacinque ospiti, su un totale di ottanta, delle Rsa di Ascoli ed Acquasanta Terme. Non è stato di certo un buongiorno, quello di ieri mattina, per gli anziani pazienti (tutti dai 75 ai 90 anni n.d.r.) delle due residenze assistenziali sanitarie facenti capo all’Asur Zona Territoriale 13.

 

Tutti vittime di una intossicazione alimentare manifestatasi con continue scariche diarroiche e, in qualche caso, anche con vomito. L’Asur 13, in un comunicato ufficiale diramato subito dopo l’accaduto, parla di sintomatologie lievi, anche se per due di loro si è addirittura reso necessario il trasporto al vicino ospedale ‘Mazzoni’: uno è stato subito dimesso, l’altro invece, una signora per l’esattezza, è stata ricoverata al reparto di medicina. 

 

Sembra, infatti, che l’anziana abbia subito a causa dell’intossicazione un peggioramento delle sue già precarie condizioni di salute. Ripercorrendo comunque un po’ la cronistoria di quanto accaduto nella mattina di ieri nelle due Rsa, domenica sera, tutti gli ospiti delle due strutture sanitarie hanno fatto regolarmente cena. Il menù consisteva in tortellini in brodo, minestrina e polpettone al tonno. Solo qualcuno, fortunatamente, sembra aver mangiato esclusivamente omogeneizzati e probabilmente proprio per questo motivo non è poi finito nella lista di coloro che hanno mostrato sintomi di intossicazione alimentare.

 

C’è da dire, poi, che anche le infermiere di turno hanno mangiato le stesse cose, così come anche i pazienti della terza Rsa di pertinenza della Zona 13, quella di Offida. Ma stanno tutti bene. Intanto, ieri mattina, subito dopo l’accaduto, le due cucine delle Rsa sono state ispezionate anche dai servizi del Dipartimento di Prevenzione dell’Asur Zona Territoriale 13. Proprio quest’ ultimi hanno effettuato l’inchiesta epidemiologica e i prelievi di alimenti preparati negli ultimi giorni e ancora presenti nella cucina e li hanno inviati al laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Fermo. Contemporaneamente, poi, sono in corso le analisi cliniche sui campioni di feci di alcuni pazienti.

 

Ora, toccherà capire quale sia stata la vera causa di questo episodio di tossinfezione alimentare. La più accreditata, però, sembra essere quella scaturita da una cattiva conservazione del cibo, aggravata anche dalle temperature elevate, o dalla cattiva conservazione delle stesse materie prime. Spesso, anche se cotte, le materie prime mal conservate contengono tossine termosensibili.