Ascoli Piceno, 26 agosto 2010 - Dopo l’ennesima visita in redazione da parte di un cittadino che si lamentava delle condizioni degradate del Pianoro di Colle San Marco, abbiamo deciso di intervenire, anzi, di far intervenire voi lettori. Noi funzioneremo da altoparlante, niente di più. Sarà una raccolta di racconti, di testimonianze, di foto e di tutto quello che può venirvi in mente. Dal canto nostro, vi assicuriamo uno spazio sulle pagine del giornale e un tagliando che trovate nell'edizione cartacea. Il tagliando serve un po' da biglietto da visita della nostra iziativa, potrete leggerci indirizzo, email e numero di telefono a cui far arrivare la vostra opinione.
 

Ampio spazio alla questione sarà dato anche on line, con tanto di fotogallery del Pianoro degradato. Ovviamente, più pareri arriveranno, più forte sarà la voce di chi vuole sul serio cambiare le cose a San Marco, luogo purtroppo molto sottovalutato ma dalle enormi prospettive, sia in un’ottica di turismo, sia anche in un’ottica più propriamente cittadina, ovvero, fare del Pianoro il parco cittadino di Ascoli. Già adesso sono moltissimi quelli che decidono di farsi quei dieci minuti di macchina per arrivare sul Colle. Scoprendo poi, o cercando di dimenticarsi, le varie brutture e la quasi totale mancanza di servizi.
 

Il 7 settembre, stando a quanto ha detto l’assessore Massimiliano Brugni, si terrà un incontro tra varie associazioni di carattere sportivo e culturale per rilanciare il Pianoro. Le idee sul tavolo sono tante, dal ritorno in grande stile degli impianti per giocare a tennis, a qualcosa per il mondo dello sci. Vedremo come andrà a finire, anzi, se qualcosa avrà inizio. Per il momento, non possiamo che raccontare, come abbiamo sempre fatto, la vita della città, che, inevitabilmente, riguarda anche San Marco e tutti i suoi problemi.
 

Qualche giorno fa, sulle nostre pagine, trovò spazio una piccola inchiesta sul Pianoro. Ne venne fuori un quadro fatto di servizi igienici da far rabbrividire, panchine divelte, erbacce che crescono incontrollate, lampioni sfondati e una generale condizione di abbandono che fa dubitare di stare in un paese cosiddetto civile. Il simbolo della nostra iniziativa sarà un cartello, uno di quelli che esortano alla pulizia e al non arrecare danni all’ambiente. La contrapposizione tra il messaggio e la condizione del cartello stesso rende il particolare comico.

Una sorta di ‘il bue che dice cornuto all’asino’ in salsa cartellonistica. Quindi, non esitate a far sentire la vostra voce, a raccontarci la vostra esperienza, ad esprimere la vostra opinione. Solo così si possono cambiare le cose, fornendo sempre nuovi elementi di stimolo a chi può (e deve) intervenire concretamente. Lo spazio sul nostro giornale è vostro, noi vi aspettiamo numerosi. Fatevi sentire.