Ascoli Piceno, 22 ottobre 2010 - Una preghiera, un segno della croce, poi la sorpresa. Quasi d’improvviso, in un momento intimo come il riavvicinarsi per qualche istante al caro estinto, ecco penzolare, tra i fiori e la fotografia del congiunto che non c’è più, uno strano fogliettino bianco. Molto simile, all’apparenza, ad una multa.

Ma, in realtà, a leggerne il contenuto, si scopre che si tratta di un vero e proprio avviso di pagamento per quel che riguarda il servizio delle lampade votive. Poi, guardandosi attorno, ecco che si scopre di non essere soli, ma di condividere questa imprevista scoperta con tanti altri congiunti rimasti impietriti di fronte ai loculi del loro cari: quei foglietti sembrano penzolare su tanti altri loculi del cimitero comunale a Borgo Solestà, in qualche caso al fianco di quei fogli che, invece, racchiudono preghiere ‘regalate’ su carta ai propri affetti che non ci sono più. In realtà, dietro questa scelta della ditta appaltatrice del servizio, una motivazione logistica c’è.

E si baserebbe sull’impossibilità di poter contare, attualmente, su una banca dati dei defunti per quanto riguarda proprio il servizio delle lampade votive. E allora, ecco una soluzione alternativa per riscuotere. Soluzione che, però, consentitecelo, non si addice di certo ad un contesto come quello di un camposanto, dove lacrime e ricordi bisticciano con scadenze & pagamenti. Del resto, l’avviso — con tanto di modulo da compilare, eccetto nome e cognome del defunto — indica esplicitamente come termine ultimo il prossimo 30 novembre. Se dopo la data indicata non si sarà provveduto al pagamento, si provvederà alla sospensione del servizio e… la lampada votiva si spegnerà.

Ora, considerando legittimo il diritto della società di gestione di riscuotere le spettanze, quel che resta discutibile è il non aver tentato, prima di arrivare a questa soluzione, almeno una strada diversa. Magari con la pubblicazione reiterata di un avviso, con il supporto sia dei mezzi di informazione che del Comune, e, contestualmente, anche con l’esposizione di un cartello-avviso anonimo e generico, ad ogni ingresso del cimitero, che invitasse a mettersi in contatto quanto prima con la società di gestione delle lampade votive. Quei fogliettini, proprio, non piacciono neanche ai defunti.