Ascoli Piceno, 31 maggio 2011 - SI APRE senza grandi sussulti una nuova settimana di indagini sull’omicidio di Melania Rea. Dopo la nomina dei ‘super avvocati’ Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, Salvatore Parolisi si è ritirato nel suo paese natale, Frattamaggiore, nel tentativo di fuggire dalla tempesta mediatica che gli si è abbattuta contro. La sua ultima apparizione risale a venerdì sera, con un’intervista alla trasmissione ‘Quarto grado’.

Il caporal maggiore, in lacrime, ha detto di aver sempre amato sua moglie e di amarla ancora. Poi si è appellato agli inquirenti: "Portatemi il colpevole". Il suo rientro in caserma rimane atteso per la metà di questa settimana, anche se è improbabile che ritorni al suo ruolo di addestratore di soldatesse.

I ‘SUPER testimoni’ sono stati giudicati quasi tutti inattendibili dagli inquirenti, salvo una donna ascolana che ha dichiarato di non aver visto nessuno dei Parolisi a San Marco il 18 aprile (giorno della scomparsa di Melania).

Il colonnello Alessandro Patrizio ha definito questa testimonianza "attendibile", anche se, come tutte le altre, "va presa con prudenza", in attesa dei riscontri scientifici sui telefonini, probabilmente la chiave che riuscirà a scardinare il mistero della morte di Melania. Per il momento, non sono previsti nuovi sopralluoghi a Ripe di Civitella. Nella giornata di ieri sono continuate le audizioni nella caserma dei carabinieri, non soldatesse, però, ma persone che sono state citate nei precedenti interrogatori. Il filone delle divise, comunque, non pare essersi esaurito. Dopo che nei giorni scorsi è stata ascoltata una soldatessa in servizio al Genio pontieri di Piacenza, continuano a imperversare voci che parlano di un killer proveniente dal mondo dei militari. L’ipotesi, in queste ore al vaglio degli inquirenti, si baserebbe sul fatto che Melania è stata trovata con i pantaloni calati sulle gambe, tecnica usata dai soldati (specie se scarsamente armati) per immobilizzare il nemico e sopraffarlo con più facilità.


PER IL MOMENTO, l’attenzione degli inquirenti è concentrata sulle persone che erano a San Marco il giorno della scomparsa di Melania. La vera svolta, però, potrebbe arrivare soltanto dai tabulati telefonici, attualmente allo studio di uno specialista. Con i risultati di questa ricerca, si chiarirebbero le posizioni non solo dei testimoni, ma anche dello stesso Salvatore Parolisi, che ha raccontato di essere arrivato con la sua famiglia a San Marco alle 14 e 30, trovando però davanti a sé una serie di testimonianze discordanti. E’ stata smentina, infine, la notizia del ritrovamento dell’anonimo telefonista che il 20 aprile ha telefonato da Teramo per segnalare la presenza del cadavere di Melania Rea nel bosco delle Casermette.