Folignano (Ascoli Piceno), 28 luglio 2011 -  LA LUCE azzurrina del Luminol ha trovato una traccia. Una macchiolina quasi impercettibile di sangue, sul pavimento della cameretta dipinta di celeste che, fino a un mese fa, ospitava i sonni del piccolo Jason. Non è detto che il sangue appartenga al bimbo di appena due mesi e mezzo scomparso da Folignano i primi di luglio: lo dovranno dire le analisi dei Ris che ieri pomeriggio sono arrivati nella mansarda di via Verona a Piane di Morro per l’accertamento irripetibile. I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche hanno controllato il piccolo appartamento che Katia Reginella e Denny Pruscino condividevano da quattro anni, la loro auto e gli abiti per trovare tracce biologiche a conferma della drammatica versione dei fatti fornita dalla madre del bambino, arrestata mercoledì della scorsa settimana assieme al marito mentre tentava la fuga verso la Svizzera.


La donna, dalla cella di Castrogno dove è rinchiusa, sostiene che il piccolo sia morto accidentalmente, in un giorno imprecisato della fine di giugno: "Mi è caduto mentre lo cambiavo, ho visto che era morto e allora l’ho portato a Castel Trosino e l’ho abbandonato sul ciglio della strada".

 
Qui ieri sono tornati un’altra volta i cani addestrati nelle ricerche di corpi. E non hanno trovato niente, come lunedì non avevano trovato nulla neanche nella cava vicino Villa Mattoni dove un testimone aveva visto la mamma di Jason aggirarsi qualche tempo fa. Il girello e il cavalluccio nascosti dietro gli arbusti, infatti, non sono appartenuti al bimbo scomparso: si trovavano lì da almeno un anno e comunque Jason era troppo piccolo per utilizzarli.

 

La Reginella ieri non se l’è sentita di partecipare al sopralluogo, conclusosi solo a tarda sera: neanche il marito ha voluto esserci, mentre la mattina era arrivato in Procura con l’avvocato Felice Franchi per la notifica di alcuni atti. Il legale, assieme al collega Francesco Ciabattoni, che difende la donna, ha invece preso parte alla ricognizione dell’appartamento. Ciabattoni ha anche nominato come come perito di parte il genetista forense Pier Giorgio Fedeli, dell’Università di Camerino.Il sopralluogo si è protratto fino a tarda sera: dopo aver analizzato la casa, i carabinieri sono passati all’auto e infine hanno portato via i vestiti dei due.


Benché le possibilità di ritrovare il piccolo in vita sono minime, gli inquirenti stanno battendo tutte le piste: i genitori, infatti, non dicono la verità e le numerose contraddizioni in cui è caduta la mamma di Jason (soprattutto per quel che riguarda i tempi della morte, visto che il bimbo è stato visto vivo l’ultima volta il 5 luglio) fanno sperare in una realtà meno drammatica di quella finora ipotizzata.