Ascoli Piceno, 27 novembre 2011 – Si riparte. Dopo una lunga pausa che dura da agosto (ovvero, da quando si è pronunciato il tribunale del Riesame di L’Aquila), il caso di Melania Rea torna nelle aule di tribunale. Domani, infatti, la prima sezione della corte di Cassazione deciderà sulla detenzione di Salvatore Parolisi, in carcere con l’accusa di omicidio nei confronti di sua moglie. Una decisione che ha trovato d’accordo le procure e i Gip di Ascoli e Teramo, oltre che il tribunale del Riesame del capoluogo abruzzese.

Così, nella lunga e snervante partita tra l’accusa e gli onnipresenti avvocati del caporalmaggiore, si aggiungerà un nuovo tassello. "Salvatore Parolisi chiede con insistenza che inizi presto il suo processo perché vuole dimostrare la sua assoluta innocenza", così ha commentato Walter Biscotti, nell’attesa che precede l’ennesimo giorno cruciale della vicenda che si è consumata a una velocità folle tra tradimenti, bugie, soldi e colpi di scena clamorosi, il tutto, ovviamente, in diretta televisiva permanente.

“Ci aspettiamo che i giudici della Cassazione prendano doverosamente in considerazione le nostre argomentazioni — prosegue il legale —, e annullino la sentenza del Riesame che ha lasciato Salvatore in carcere. Perché lui è innocente. E adesso c’è un nuovo elemento a dimostrarlo: la strisciata di sangue sulla gamba della povera Melania”.

Questo elemento, almeno secondo la difesa. potrebbe rivelarsi fondamentale ai fini della libertà di Parolisi: quella traccia di sangue sulla gamba della donna sarebbe stata lasciata da un polsino di manica lunga con ‘zigrinature’, mentre Parolisi quel maledetto giorno di fine aprile indossava una maglietta a maniche corte e il giubbotto che la donna indossava quel giorno non presenta polsini che possano lasciare tracce simili.

L’accusa, ad ogni modo, ha una visione ben diversa della faccenda: quelle tracce altro non sarebbero che l’impronta della chiusura zip del giubbotto di Melania. Sarà la prima sezione della corte di Cassazione a decidere da quale parte sta la ragione, con Salvatore Parolisi che dalla sua cella di Castrogno aspetta di sapere se potrà uscire o se dovrà continuare a vedere ancora il sole a scacchi. Il conto alla rovescia è cominciato.