Ascoli, 13 giugno 2012 - UNA SEMPLICE escursione domenicale sui monti della Laga, il 27 maggio, si era trasformata in tragedia per un trentenne ascolano, Valerio Biancucci, scivolato su una roccia e vittima di una terribile cauduta. Il ragazzo, soccorso dall’eliambulanza e immediatamente ricoverato all’ospedale di Teramo, aveva riportato un vasto trauma cranico e danni molto gravi a un polmone e al fegato. Lo scorso lunedì, dopo aver lottato tra la vita e la morte per 15 giorni, Valerio si è svegliato, sorprendendo persino gli stessi medici. Un evento, assicurano dall’ospedale abruzzese, che ha quasi dell’incredibile, considerando soprattutto che l’entità delle ferite riportate, in particolare alla testa, non aveva mai fatto smettere di temere il peggio.

Era circa l’ora di pranzo quando il trentenne, appassionato di montagna e scout Agesci, che si trovava in compagnia di alcuni amici nella Valle delle cento cascate, si è allontanato dal sentiero e ha raggiunto un picco di roccia più in alto. Forse una distrazione, forse il fondo viscido che gli ha fatto perdere l’equilibrio: fatto sta che Valerio quel maledetto 27 maggio è scivolato e, spinto dalla corrente, è arrivato a valle ad una velocità considerevole fino all’impatto, drammatico, con un albero. Il ragazzo fu subito soccorso dai suoi compagni, tra i quali fortunatamente c’era un membro dello staff sanitario dell’Ascoli Calcio, amico di vecchia data, il quale buttatosi prontamente in acqua gli tirò fuori la testa per evitare l’annegamento e aprì a forza la bocca per tirargli fuori la lingua che lo stava soffocando.

Operazioni fondamentali che hanno permesso a Valerio di continuare a lottare in ospedale. Lunedì la sorpresa: nonostante i sedativi Valerio apre gli occhi e muove gli arti, i medici fanno gli approfondimenti del caso e verificano che non ci sono danni. Ora i sedativi saranno ridotti gradualmente e entro una settimana potrebbe tornare vigile al 100%. Quando gli ematomi saranno sensibilmente ridotti e l’organismo si sarà assestato, Valerio uscirà dalla rianimazione. Gli amici, che si erano raccolti in chiesa più volte in veglie di preghiera, ora esultano sul suo profilo Facebook e si preparano a riabbracciarlo: entro agosto potrebbe tornare a casa a Porta Maggiore.

Gigi Mancini