Ascoli, 20 agosto 2012- Ha una passione viscerale per la musica e per il sax, che studia solo un po' negli anni dell'Educatorio (come veniva chiamato in città il collegio Eca), e comincia suonando con il complesso "I Piceni". Accompagnerà poi cantanti come Celentano e Mina per arrivare, col suo morbido soul, all'Umbria Festival Jazz, incidere due cd e aggiudicarsi -nel 2008- un premio mondiale nientemeno che a Las Vegas ("Sono un suonatore d'istinto, alla Louis Armstrong"); gli piace la ginnastica artistica, e a 13 anni guadagna il primo titolo mondiale di squadra insieme a Bruni, Forlino e Procaccini, tutti compagni di collegio. A 15 vince il titolo mondiale nel singolo.

Franco Ferretti è la dimostrazione vivente che per fare bene le cose occorre metterci passione, e lo dimostra lungo tutto l'arco della sua vita. Dopo la laurea all'Isef insegna per decenni negl'istituti medi e superiori ascolani ("Nella scuola mi sono reso conto delle tante problematiche a carico della colonna vetebrale") mentre segue innumerevoli corsi di specializzazione nei campi medico sportivo e della riabilitazione. Pubblica anche numerosi volumi sulle sue materie di studio, uno per tutti quel "Trattato cinesico del rachide" firmato con Ciammaroni, quasi una bibbia tradotto in tutte le lingue. Dal '76 è docente di ginnastica medica all'Istituto Superiore di Educazione Fisica di Roma (oggi Iusm) e in qualità di provider tiene corsi di specializzazione per medici e terapisti all'università di Roma. Ma il Ferretti atleta lascia presto il posto al preparatore atletico a tutto tondo: di ginnastica, e dal suo Centro Sport Life (le due figlie, Monja e Stefania, più volte Azzurre e pluricampionesse) escono atlete come l'olimpionica Julietta Cantalupi e Cristina Casadio, oggi prima ballerina classica al tearo di Torino: "La nostra è una tecnica vincente, e le maestre sono stelle del Bolshoi"; di pugilato, e alle Olimpiadi di Mosca dell''80 allena gli atleti italiani (per intenderci, nomi come Damiani e Oliva).E di calcio: "Sono un record imbattuto i famosi 61 punti dell'Ascoli Calcio sotto la mia preparazione." Ricorda con lo struggimento del tifoso.

L'appartamento, un guscio candido con arredo minimale tutto giocato sul bianco con tocchi nero, è al primo piano della palazzina in via Catania, sopra l'ormai famoso Centro Sportivo Ferretti (ampie palestre superattrezzate e scaffali con centinaia di trofei riportati in campionati nazionali e mondiali, Universiadi e serie A), distante due numeri civici dal Centro di Fisiokinesiterapia (50 professionisti impegnati nell'attività medico riabilitativa, mentre un altro centro a Pagliare serve l'intera vallata). Un piccolo ingresso apre sul raccolto living soggiorno-pranzo, mentre la libreria bianca a tutta parete, carica di libri di medicina e foto-ricordo di eventi sportivi e di famiglia, costeggia il corridoio fino alla zona notte. Tra le foto spicca nella cornice color argento il bellissimo volto del Cristo di Gimignano. Forse non tutti sanno che l'mmagine che ha fatto il giro del mondo, inspiegabilmente impressa su pellicola Polaroid, è opera sua: "Era il 1988 e su invito di veggenti si formavano gruppi di preghiera sul Monte Ascensione. Io, tanto per finire il rollino, avevo scattato una foto alla croce del santuario appena riverniciata con l'Ascensione sullo sfondo. E questo è quello che è apparso". Da allora Ferretti è presidente del Comitato di San Gimignano, che negli anni ha ristrutturato il Santuario.

Pavimenti in grès sfumato color cuoio legano con porte scure e finestre laccate nero opaco, affacciate come il balcone sulla fitta vegetazione circostante. Il divano fuxia, centrale nella stanza soggiorno, guarda al tavolino in vetro fumé e acciaio nero con sopra il grande schermo tv. Sulla sinistra il tavolino rettangolare, poggiato alla parete e rigorosamente bianco come le sedute, divide la cucina con basi e pensili total black.

La zona notte comprende due camere da letto e due bagni più una stanza ripostiglio. Della massima semplicità, la camera padronale, pavimentata con piccole tessere di parquet color miele, ha l' armadio ad ante scorrevoli in vetro bianco. Sui comodini, neri con cassetti in vetro bianco, piccole lampade flessibili in acciaio. Sopra la testiera a doghe laccate nere campeggia il bassorilievo in argento nella cornice scura.

Ferretti ha formato centinaia di atleti di livello negli sport più disparati("Applicare la biomeccanica a uno sport non è un problema"), e assicura di avere per le mani un bel vivaio di giovani promesse ascolane. Molte pratiche oggi di moda (come la ginnastica dolce o quella in acqua) sono sue ideazioni, anche se non si è mai preoccupato di rivendicarne la paternità. Come per le tavole d'inversione ("Le ho inventate io 30 anni fa"), il fit-box ("Sviluppa un valido sistema di difesa personale per le donne") o le scarpe da ginnastica che hanno soppiantato le vecchie scarpette di tela con lacci e suole di gomma: negli anni '70 affida alla 'Pantofola d'Oro' la realizzazione di un modello speciale che sarà poi copiato anche da Nike e Adidas ("Non lo fecero brevettare, forse sottovalutando l'idea").

Non è un caso se la stanza più arredata nella casa dove Franco Ferretti vive con la moglie Katuska Balducci - direttrice tecnica della palestra e coreografa, un vero punto di riferimento per tutti che segue la danza ritmica e coordina le allenatrici - è quella degli ospiti, che in casa Ferretti hanno un posto d'onore. Anche qui trionfa il non colore. Il giroletto bianco a sportelli e ripiani è componibile, e ogni ospite lo utilizza a suo piacimento. Su uno dei comodini bassi, l'unica nota di colore è la curiosa abat-jour rossa a forma di tucano. Affianco al letto la poltroncina di design in legno curvato bianco ha la seduta in pelle nera. Nell'angolo, la scrivania con lampada tecnica nera e tv.

Se operare miracoli lavorando su strutture ossee o muscolari è il suo mestiere, resta fitto il mistero sull'intenso volto del Cristo -frutto di uno scatto Polaroid e dunque non manipolabile -; miracolo uscito dalle sue mani per il tramite di una fervida fede.

di Patrizia Albanesi