Offida (Ascoli Piceno), 27 agosto 2012 - Ha destato viva impressione su tutta la Riviera delle Palme, la tragica morte, sabato sera, di Ornella Vagnoni, autista delle autolinee Start di 37 anni che risiedeva con i suoi genitori in località Santa Maria Goretti, lungo la provinciale Valtesino di Offida.

Un infortunio sul lavoro incredibile sul quale stanno svolgendo accertamenti i carabinieri di Porto d'Ascoli. Intanto è confermato che nel momento in cui è avvenuta la disgrazia non c'erano altre persone nel deposito dei pulman e per questa ragione gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica, dottor Ettore Picardi, escludono a priori altre ipotesi oltre quella dell'incidente sul lavoro. La salma, composta nell'obitorio dell'ospedale di San Benedetto, è a disposizione della magistratura ascolana che ha disposto la ricognizione cadaverica in programma nella tarda mattinata di oggi.

Sarà eseguita dal medico legale Claudio Cacaci, che già nella serata di sabato si era recato sul luogo dell'incidente per una prima valutazione dell'accaduto. Secondo gli accertamenti preliminari, la poveretta sarebbe morta sul colpo, schiacciata dalla portiera del pullman. Inutili i soccorsi portati dai colleghi che per primi si sono accorti dell'accaduto e in seguito dal personale del 118. L'infortunio sul lavoro sarebbe accaduto pochi minuti prima della sua scoperta. Sulla presunta dinamica, intanto, emergono alcuni particolari. Ornella Vagnoni era andata nel deposito di via Sgattoni, in zona Ragnola, intorno alle 19.30, per prendere servizio.

Doveva salire sul pullman 'assassino' per andare a prelevare una comitiva a Cupra. In quel momento nel garage non c'erano altri colleghi. La donna stava salendo sul bus attraverso la porta d'accesso del conducente. Probabilmente ha girato la chiave, forse per avviare l'aria condizionata in modo da rinfrescare il mezzo prima di mettersi alla guida. Un'operazione che Ornella avrebbe eseguito rimanendo in piedi vicino alla porta, ma c'era la marcia inserita così il pullman si è mosso di scatto in avanti e poiché era molto vicino al muro lo sportello si è accartocciato e l'ha schiacciata senza possibilità di scampo. I danni subiti dal mezzo sembrano confermare l'ipotesi. Distrutti dal dolore il padre Vincenzo, agricoltore, la madre Virgilia Spinozzi, casalinga, il fratello Lorenzo, architetto in cerca di occupazione. "Mia figlia faceva la barista poi una decina di anni fa ha deciso di prendere la patente per guidare i pullman - racconta sgomento Vincenzo - . Aveva le mani d'oro, sapeva fare tutto. Una ragazza splendida".

di Marcello Iezzi