Ascoli Piceno, 14 ottobre 2012 - Sulla questione relativa alla risistemazione del quadro dell’artista ascolano Aldo Castelli, risalente al 1937, sono intervenuti ovviamente anche tantissimi studenti dell’istituto 'Umberto I', molti dei quali hanno espresso il proprio punto di vista attraverso i più famosi social network, mentre altri si sono confrontati all’uscita dalle lezioni.

Innanzitutto c’è da dire che le idee fasciste sono presenti nel quadro, vista l’ambientazione romana classica del periodo e appunto l’immagine del noto dittatore del regime — spiega, ad esempio, Simone Massetti — Però stiamo parlando di una scuola storica per la nostra città, che se non erro venne costruita proprio durante il ‘Ventennio’. Parlando di storia, dunque, ritengo che il quadro debba essere collocato nel suo punto originario proprio per questo motivo, senza suscitare critiche di stampo ideologico e politico”. Dello stesso parere anche Fabio Pavoni.

“Sinceramente non mi interesso molto di politica — ammette lo studente ascolano — Di conseguenza non mi sento affatto offeso dalla presenza di un dipinto che raffigura il Duce. Anzi, addirittura sono contento che questo quadro sia stato ricollocato nuovamente all’interno del nostro istituto scolastico, considerando il fatto che era presente nell’aula magna fino al 1975. Non capisco, francamente, i motivi che portano alcuni a contestare l’operato del preside Verna”.

“Ad esser sincera osservare quel quadro non mi fa alcun effetto — prosegue, invece, la studentessa Chiara Ciaffoni — Si tratta di un dipinto che è sempre stato presente nella nostra scuola anche quarant’anni fa e non comprendo tutte queste lamentele a tal riguardo. A parte il fatto che personalmente non ho alcuna fede politica, credo che non si debbano fare delle discussioni completamente inutili come questa, quando invece i problemi della scuola in generale sono ben altri”. L’ultimo, lapidario, parere è infine quello di un ex studente dell’istituto tecnico per geometri 'Umberto I', Gianluca Zampini.

“Penso che si sarebbe potuto evitare di riposizionare quel dipinto all’interno dell’aula magna — sostiene l’intervistato con estrema sincerità — ma francamente non lo ritengo offensivo nei confronti di nessuno. Parliamo, infatti, di un istituto storico, la cui costruzione risale proprio all’epoca del regime fascista e in tutta questa vicenda non ci trovo davvero niente di strano”.

m.p.