Ascoli, 15 ottobre 2012 - TANTO TUONO’ che alla fine piovve. Mai proverbio fu più azzeccato per descrivere quanto accaduto negli ultimi giorni all’istituto tecnico e per geometri «Umberto I». A seguito delle polemiche sollevate dalle diverse realtà politiche presenti sul territorio, infatti, il preside della scuola, Arturo Verna, ha deciso di rimuovere il quadro della discordia, quello raffigurante il duce Benito Mussolini in abiti romani ed in sella ad un cavallo bianco, in una chiara allegoria dell’epoca.

Il dirigente dell’istituto ha voluto spiegare i motivi che l’hanno portato a tale scelta nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina, proprio all’interno dell’aula magna. Stavolta, però, senza l’opera di Aldo Castelli affissa alla parete. «La mia decisione è stata presa nel momento in cui sono venuto a conoscenza di alcune manifestazioni di protesta organizzate dai Giovani Democratici — ha spiegato con rammarico Arturo Verna — Ho preferito, dunque, il male minore, vale a dire la rimozione del quadro, per fare in modo di proteggere l’incolumità dei miei studenti ed evitare ulteriori strumentalizzazioni, perchè di questo siamo costretti a parlare». Il preside dell’istituo «Umberto I», infatti, non è ancora riuscito a capacitarsi di come una semplice opera pittorica possa aver sollevato un simile polverone.

«La nostra è stata soltanto una operazione di carattere storico-culturale — è tornato a ribadire Verna — e siamo riusciti a restituire gratuitamente un prezioso quadro alla città. Peccato che l’iniziativa non sia stata apprezzata, a dimostrazione di come il livello culturale della società italiana sia letteralmente scaduto. L’opera di Castelli, infatti, mira soltanto a ricreare il periodo che, seppur non positivo per la società italiana, la nostra scuola venne fondata. Una cosa però è certa — ha proseguito il dirigente scolastico —. Mi hanno accusato di apologia del fascismo per aver semplicemente esposto un’opera d’arte. Un atteggiamento simile a quello di Hitler. I ragazzi devono capire che bisogna fare i conti con la storia, altrimenti dovremmo radere a terra tutte le strutture costruite durante il ventennio fascista. Mi è stato imposto un divieto culturale ed è questo il fatto più assurdo. Mi meraviglio dell’ignoranza della classe politica ascolana — ha concluso il preside — i cui pensieri contrastano con il principi relativo alla libertà di insegnamento stabilito dalla Costituzione».

Verna si è inoltre sentito "abbandonato dal ministero dell’Istruzione. Nessuno si è fatto vivo, né in un senso né in un altro. Questa è una sorta di vigliaccheria, perché se io ho sbagliato voglio la visita ispettiva, ma se ho fatto bene devono difendere la libertà culturale della scuola e lo devono fare ufficialmente. Mi devono dire se le scuole sono luoghi culturali aperti e liberi, oppure no, e se non lo sono, dobbiamo cambiare tutto".
 

Matteo Porfiri

 L'intervento del consigliere regionale del Pdl Giulio Natali

‘’A 67 anni dalla morte, Benito Mussolini fa ancora paura. Basterebbe questo per far comprendere agli urlanti quanto hanno male operato in tutti questi anni se la democrazia ascolana puo’ essere messa a rischio dal posizionamento di un dipinto e quanto ritengono debole il concetto di democrazia negli ascolani’’. Secondo Natali, ‘’tutti dovrebbero capire che la forza della democrazia e’ nel far si che tutti possano esprimere le proprie opinioni perche’ la democrazia (ma quella vera) e’ cosi’ dirompente che chi la contesta concettualmente ne uscira’ sempre sconfitto’’. ‘’In Spagna il generale Franco al termine della guerra civile fece erigere un Sacrario (la Valle dei Caduti) dove riposano da oltre 70 anni i Caduti di entrambi gli schieramenti: fece benissimo e dopo la sua morte, dopo il ritorno della democrazia, sia con il governo di Gonzales prima e sia con quello di Zapatero a nessuno e’ mai venuto in mente di demolire quel Sacrario anche se tutti gli spagnoli sono a conoscenza che quella fu una realizzazione del gen.
Franco’’.