Ascoli Piceno, 11 aprile 2013 - E’ trascorso ormai quasi un mese dal 17 marzo, quando il vescovo di Ascoli Silvano Montevecchi venne ricoverato urgentemente nel reparto di rianimazione dell’ospedale «Mazzoni» a causa di una meningite pneumococcica. Da quel giorno, i miglioramenti sono stati pochi e le speranze che il monsignore possa riprendersi sembrano affievolirsi sempre di più.

Tutti i fedeli del territorio, comunque, continuano a pregare per il vescovo ma sotto le Cento Torri aleggia un clima di forte preoccupazione. Secondo le ultime informazioni rilasciate dai medici dell’ospedale «Mazzoni», infatti, sembra che Montevecchi non risponda agli stimoli e si tratterrebbe di una pessima notizia in quanto, in base alle aspettative iniziali, le cure alle quali il vescovo è stato sottoposto non avrebbero funzionato al meglio. Quest’ultimo, infatti, che nel giorno di Pasqua ha compiuto 75 anni, in passato ha avuto già diversi problemi di salute ed il suo fisico non riesce a sopportare ulteriori sollecitazioni da parte dei medici.

«In effetti la scorsa settimana ci sono stati dei piccoli miglioramenti — ha spiegato il direttore medico Diana Sansoni — ma al momento la situazione resta ancora molto grave e stazionaria. Nei prossimi giorni sapremo qualcosina in più riguardo agli sviluppi futuri della malattia e non nascondo che le condizioni potrebbero anche peggiorare. Comunque, attualmente non possiamo esporci più di tanto e comunichiamo solamente con i familiari del vescovo. Siamo tutti molto preoccupati — ha proseguito la dottoressa Sansoni — perchè dopo un mese di ricovero ci saremmo aspettati di avere una situazione diversa, ma così non è stato». Montevecchi, dunque, resterà ancora ricoverato nel reparto di rianimazione e non può ancora ricevere visite. I vescovi delle Marche, nel frattempo, riuniti a San Benedetto sotto la presidenza di monsignor Luigi Conti, gli hanno rivolto un augurio di pronta guarigione.

Matteo Porfiri