Ascoli Piceno, 19 luglio 2013 - CONFERMA della chiusura ed apertura al dialogo con eventuali compratori. Questo, in estrema sintesi, quanto è emerso ieri al termine della riunione per l’Haemonetics che si è svolta al Ministero dello sviluppo economico, a Roma. Se da un lato l’azienda ha infatti ribadito la volontà di proseguire sulla sua strada (quindi rispettare gli impegni fino a fine luglio, quando scadranno i contratti di solidarietà) che porta alla chiusura dello stabilimento ascolano, dall’altra si è registrata la disponibilità a prendere in considerazione quelle che potrebbero diventare delle possibilità di salvataggio del sito produttivo ascolano. Quindi qualche spiraglio positivo c’è stato, ma adesso si apre la partita più importante: l’individuazione di una cordata e la concretizzazione della volontà di subentrare. Erano un centinaio i lavoratori dell’Haemonetics che ieri erano presenti a Roma, insieme ai rappresentanti sindacali e istituzionali (il deputato del Partito Democratico Luciano Agostini, il presidente della Provincia Piero Celani, l’assessore regionale Marco Luchetti, il vice sindaco e l’assessore al commercio di Ascoli, Gianni Silvestri e Massimiliano Di Micco), oltre al presidente e al direttore di Confindustria Ascoli, Bruno Bucciarelli e Luciano Vizioli. Per il Ministero era presente Castano, che ha avuto colloqui con l’azienda e Confindustria. A questo punto, il tavolo al Mise resta il punto di riferimento per cercare di trovare una felice soluzione alla vicenda Haemonetics: lì, infatti, si cercherà di dare corpo a quelle che sono, al momento, soltanto ipotetiche manifestazioni di interesse.

«DIREI CHE È STATO un incontro interlocutorio — ha detto il segretario della Cgil di Ascoli, Giancarlo Collina — perché l’azienda ha affermato che ci sono dei ‘contatti attivi’. Ma siamo ancora all’inizio di un percorso, che andrà costruito nei prossimi mesi. Da parte nostra non sappiamo chi siano questi ‘contatti attivi’ e ci sono ancora troppi aspetti che mancano di certezze. La speranza è che ci possa essere più di un soggetto interessato». Anche Pino Marucci dell’Ugl parla con cautela: «Dal 1 agosto ci saranno 75 giorni per accelerare sul fronte delle trattative. Degli spiragli positivi ci sono, certo bisognerà trovare questi imprenditori interessati, che a loro volta dovranno presentare un piano industriale e confrontarsi con il Mise e l’Haemonetics».

Daniele Luzi