Ascoli, 30 luglio 2013 - «NON SONO un credente. Ma quello che è avvenuto nella Chiesa mi fa pensare che esista lo Spirito Santo». A parlare è Massimo Cacciari che intreccia i temi di politica, etica e telogia riannodando i fili della storia. La platea non è quella dell'università o di un simposio per addetti ai lavori ma una gremitissima Piazza del Popolo ad Ascoli. Il filo conduttore è l'«Altra Italia», ovvero quell'energia in movimento, quella forza in divenire che sono la reale chance di cambiamento del nostro paese.

Il potere, l'autorità e il carisma: concetti che Cacciari illustra e analizza. Partendo da Francesco e Celestino V.

Corsi e ricorsi storici o grandi novità?

«Il rifiuto raccontato da Dante fu una scelta imposta per far accedere al soglio pontificio Bonifacio VIII. E adesso, a distanza di secoli, l'addio di Ratzinger che porta in Vaticano un papa 'preso alla fine del mondo'. Jorge Bergoglio sale sulla cattedra di Pietro e sceglie come nome proprio quello del santo di Assisi. È una straordinaria novità nel fiume della storia»

Ignazio De Loyola e Francesco: finita la contrapposizione?

«Un gesuita che diventa pontefice e che si fa chiamare Francesco unisce due realtà che sono state distanti. Non solo: due anime diverse, e a volte contrapposte, dello stesso mondo variegato e complesso della chiesa cattolica. E questa è la prima sintesi innovativa di Francesco. Che, da gesuita, ha lanciato il messaggio di un Papa vicino ai poveri, al sociale, alla gente. Ovvero i temi cari al santo di Assisi».

Un cerchio perfetto che si chiude riassorbendo contrasti e contraddizioni: mossa strategica e vincente?

«Quello che la Chiesa ha saputo fare è impressionante e questo perché nel passaggio dal secondo al terzo millennio ha visto sbriciolarsi e cadere a terra tutti i suoi nemici storici: i vari totalitarismi politici ed intellettuali che la aggredivano nella sostanza. Per arrivare ad un mondo nel quale l'Anticristo, l'antagonista che la colpisce al cuore, si è diffuso nell'anonimato indistinto. Ed è diventato ancora più temibile. E, in questo punto di crisi profonda e radicale, ecco la svolta. Prima l'addio di Ratzinger e poi l'arrivo di Francesco segnano il cambio di rotta».

Per i cattolici c'è l'intervento dello Spirito Santo. Per lei invece?

«Quello che avviene in Vaticano illustra un disegno raffinato e perfetto che mi fa pensare all'esistenza di quello che i cattolici chiamano Spirito Santo e che segna cambimenti sostanziali e razionalmente impensabili. Nella politica la lingua che si parla ed i parametri sono totalmente diversi».

Qual è la dimensione della politica?

«La sfida del mondo laico è l'incertezza del divenire segnato dalle contraddizioni».

Esiste davvero questa 'Altra Italia' e, per lei, cosa è?

«Vedo energie nuove, forze che si muovono e che dimostrano un cambiamento in atto: sono loro la realtà che deve attuarsi e modificare questo nostro paese stritolato tra contraddizioni e centralismi burocratici». Cacciari saluta con un sorriso, la piazza applaude: la sfida è lanciata per abbattere il Moloch del terzo millennio.

Natalia Encolpio