Ascoli, 26 settembre 2013 - Alessia e Livia Schepp, le due gemelline italo svizzere rapite dal padre, poi morto suicida nel foggiano, potrebbero trovarsi in Sardegna. Lo riporta l’Unione Sarda che spiega che la Dda di Cagliari ha aperto un’inchiesta dopo la dichiarazione di un detenuto al suo avvocato.

L’uomo ha raccontato al legale di aver ascoltato in cella la conversazione tra nomadi che riferivano che le gemelle erano state affidate a una famiglia rom che vive in un campo nomadi dell’isola. Ieri c’è stato un blitz dei carabinieri del Ros in un campo tra le province di Oristano e Nuoro. Il 30 gennaio del 2011 il padre Matthias, ingegnere, rapì Alessia e Livia perché non accettava la separazione dalla moglie Irina Lucidi, originaria di Ascoli. Poi si uccise il 3 febbraio buttandosi sotto un treno in Puglia.

Da allora non si hanno più notizie delle bimbe che si teme siano morte, anche per le parole scritte dal padre nelle lettere inviate alla moglie. “Non vedrai mai più le bambine. Riposano in pace. Non hanno sofferto”, è il testo di uno dei messaggi ricevuti per posta dalla donna. Le tracce delle due piccole si erano perse in Corsica: la destinazione dei biglietti che il padre aveva acquistato durante la fuga. A Propriano, città a sud di Ajaccio, lo aveva avvistato un testimone insieme alle piccole. Che le bimbe siano state affidate a qualcuno che le ha poi portate in Sardegna? Gli investigatori lo ritengono possibile ma per ora non ci sono stati colpi di scena.