Ascoli Piceno, 12 gennaio 2014 - E’ IL 25 APRILE il giorno fissato dai giudici del Tribunale di Ascoli per il processo nei confronti di G.M. caporale e collega di Parolisi che deve rispondere di abuso d’ufficio e molestie nei confronti di sei soldatesse per fatti avvenuti alla Clementi tra la fine di maggio ed i primi di giugno del 2010. Abbiamo intervistato l’avvocato Massimo Falci che assiste il caporale G.M. in questo processo.

Avere scelto il rito abbreviato?
«Sì, perchè accettiamo lo stato dei fatti. Ci basiamo su quanto raccolto e quindi procediamo con l’abbreviato».
Ma rispetto alla ricostruzione non avete nessuna perplessità?
«Noi vogliamo verificare fino in fondo l’attendibilità delle sei soldatesse che fanno alcune affermazioni».
Ci spieghi meglio.
«Ci sono sei soldatesse che riferiscono frasi, atteggiamenti, fatti avvenuti a dimostrazione delle loro accuse. Noi abbiamo almeno altre dieci soldatesse che sostengono tutto il contrario. Quindi bisognerà capire bene e definire l’attendibilità di chi afferma e di cosa afferma. Per alcune situazioni citate io ho anche le foto che raccontano cose diverse: se si parla di molestie come si fa a fare certe cose davanti a decine di persone? E’ ovvio che non possa essere così».
Cosa pensa del codice militare che non prevede le molestie sessuali?
«Che è un’assurdità e che va assolutamente cambiato il sistema. Non si possono processare due volte per lo stesso reato. E’ assurdo, è uno spreco vero».

di Natalia Encolpio