Ascoli Piceno, 31 gennaio 2014 - L'UGL RICHIAMA l'attenzione sul fronte Haemonetics, che nei primi giorni di febbraio vivrà momenti 'caldi', con l'attesa che riguarda soprattutto la scelta dell'azienda sui contatti che sono in corso. «La decisione della multinazionale americana, che i bene informati ritengono vicina, segnerà uno spartiacque. La nostra sensazione - scrive l'Ugl in una nota - è che si vada ad una ripartenza della fabbrica, ma conosciamo i delicati meccanismi di questi processi economico-aziendali che possono impennarsi e cambiare improvvisamente rotta». Se trapela ottimismo per quanto riguarda il futuro dello stabilimento ascolano, comunque moderato, resta sempre attiva la mobilitazione delle donne e degli uomini che hanno dato vita al presidio davanti ai cancelli della fabbrica, che ha ormai superato i 100 giorni di mobilitazione: «Un impegno eroico, straordinario: il presidio della speranza ma anche della razionalità perché quel gioiello di fabbrica tenuta in massima efficienza dai servizi generali e dalla manutenzione è lì a dirci che è destinata a vivere».

QUEST'ULTIMO è a tutti gli effetti un altro elemento che fa ben sperare sui prossimi sviluppi, in attesa di conoscere quale sarà effettivamente il destino del sito ascolano: per mantenere alta l'attenzione martedì mattina alle 10 i lavoratori Haemonetics daranno vita ad un sit-in davanti al Tribunale di Ascoli: «Pacifico, colorato, gioioso - spiega l'Ugl - come le donne sanno fare, ma caparbio e determinato come chi sta lottando per il proprio futuro. Produzione ed occupazione sono i simboli, anche drammatici, di questa santa battaglia. Dentro al Tribunale si discuterà di cause e ricorsi: un duro contenzioso giuridico che i lavoratori hanno aperto con Haemonetics, ma i ed i cervelli rimangono in attesa che l'azienda sciolga positivamente il nodo del cambio di proprietà e della ripartenza della fabbrica per ricominciare a parlare di produzione ed occupazione. Anche i contenziosi giuridici - ribadisce il sindacato vicino ai lavoratori del presidio - si scioglierebbero facilmente. Le istituzioni assistono silenti, mentre la battaglia dei lavoratori del presidio è il simbolo ed il fulcro della parte migliore del territorio, non rassegnata».

d.l.