Ascoli, 11 marzo 2014 - LA QUINTANA di Ascoli perde uno dei suoi padri fondatori (foto). Un uomo che ha partecipato a tutte le edizioni della storica rievocazione, dal 1955 fino ad oggi, e che ha rappresentato una guida per tutti i ragazzi che frequentavano il suo sestiere, quello di Sant’Emidio, trasmettendo loro quegli ideali di correttezza, rettitudine e saggezza che faceva propri. Se ne è andato ieri mattina, infatti, il console Alvaro Pespani, un personaggio amato davvero da tutti e non solamente dai sestieranti rossoverdi. Aveva 90 anni, compiuti peraltro lo scorso 26 febbraio, e da qualche mese era affetto da una malattia che lo ha strappato dall’affetto dei suoi cari e di tutti i quintanari ascolani, che ovviamente vedevano in lui un autentico punto di riferimento. I funerali si svolgeranno oggi pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Francesco, che sicuramente non riuscirà a contenere le centinaia di persone che accorreranno da ogni parte della città per tributare a Pespani l’ultimo saluto.

La notizia relativa alla sua scomparsa, infatti, ha lasciato nello sconforto più totale l’intera città, considerando il fatto che il console non era conosciuto solamente per il suo ruolo svolto nell’ambito della Quintana, ma anche per il fatto di essere stato un grande commerciante. Alvaro Pespani, per quasi un secolo, è stato titolare di una ferramenta, ma in passato è stato anche un uomo di sport e di cultura. Da giovanissimo, infatti, il console rossoverde è stato un bravissimo pattinatore, dedicandosi moltissimo anche all’altra sua immensa passione: l’arte. Non a caso, negli anni Cinquanta e Sessanta creò un gruppo di artisti, realizzando delle opere di notevole interesse. Pespani lascia la moglie e quattro figlie: Maria Grazia, Mariangela, Maria Letizia e Maria Teresa, attorno alle quali in queste ore si stanno stringendo tutti gli ascolani.

«Ci lascia un uomo che ha fatto la storia della nostra città — ha spiegato, ieri mattina, non appena appresa la brutta notizia, il sindaco Guido Castelli — Pespani era una persona completa, in quanto non era solo un quintanaro, ma un padre per tantissime persone. Un uomo sempre dolce ed affabile, che riusciva a trasmettere agli altri i suoi valori ed i principi che caratterizzavano la sua ricchezza interiore». In attesa delle esequie, però, una cosa è certa: Alvaro non verrà dimenticato mai e continuerà ad accompagnare il corteo della Quintana anche da lassù. Come ha sempre fatto, del resto, anche nel corso degli ultimi sessantanni. Addio console, mancherà a tutti gli ascolani, appassionati quintanari e non.

Matteo Porfiri