Ascoli, 4 aprile 2014 - Blitz dei carabinieri del Ros (video) contro “un pericoloso sodalizio di matrice romena, operante in Italia e in altri Paesi europei, dedito principalmente alla prostituzione e a numerosi delitti predatori”. I militari impegnati nell’operazione “Casa Transilvania” stanno eseguendo, in diverse localita’ italiane, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Ancona nei confronti di 16 indagati per associazione di tipo mafioso, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione, lesioni personali, furto, ricettazione ed altri reati aggravati dalla transnazionalita’. Altri 10 mandati di arresto europeo per gli stessi reati sono in corso di esecuzione in Romania e Belgio con la collaborazione di Europol, del servizio di cooperazione internazionale di polizia e delle polizie dei Paesi interessati.

Secondo gli investigatori, le indagini hanno consentito di documentare “le modalita’ violente con cui il sodalizio si era progressivamente affermato nell’Ascolano, imponendo condizioni di assoggettamento ed esercitando forme di intimidazione tipicamente mafiose, in un territorio tradizionalmente estraneo a tali fenomeni criminali”.

L’attivita’ investigativa, denominata “casa transilvania” dal locale etnico rumeno ubicato a Porto S. Elpidio (FM), base operativa del sodalizio, e’ stata avviata dal Ros nel gennaio 2012 e si e’ sviluppata in direzione di un’organizzazione criminale transnazionale, di matrice rumena, operante con modalita’ tipicamente mafiose sul litorale della provincia di Fermo e dedita allo sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali e alla commissione di innumerevoli delitti di natura predatoria. Il sodalizio, gerarchicamente strutturato, si e’ affermato sul territorio a partire dal 2011, estromettendo alcuni gruppi antagonisti albanesi attraverso il sistematico ricorso alla violenza ed alle intimidazioni. Le indagini hanno documentato come la capacita’ intimidatoria dell’organizzazione fosse rafforzata dagli stretti legami con analoghe consorterie operanti in Romania che hanno fornito il loro sostegno, sia in occasione degli scontri con i gruppi etnici rivali sia assicurando violente ritorsioni, in patria, nei confronti degli affiliati dissidenti. Infatti, minacce, violenze, pestaggi, attentati incendiari ed altre gravi forme di intimidazione venivano perpetrate non solo per estendere la supremazia sul territorio ma anche all’interno del sodalizio, per consolidare le gerarchie interne.

Piu’ precisamente, secondo quanto accertato dagli investigatori, nell’autunno del 2012 si registrava la scissione del sodalizio in due gruppi contrapposti, distinti per diverse provenienze geografiche. L’attivita’ investigativa, sviluppata sia sul fronte interno che internazionale ha inoltre documentato le interazioni tra le diverse componenti collegate: nello sfruttamento dei consolidati canali di reclutamento di giovani donne rumene, costrette alla prostituzione, in Italia e in altri Paesi europei, sia su strada sia in appartamento; nella commissione di centinaia di furti, perpetrati nelle Marche e nelle Regioni limitrofe, ai danni di attivita’ commerciali e il successivo trasferimento della refurtiva in Romania, mediante corrieri giornalieri; nel trasferimento in Romania, attraverso transazioni, del denaro proveniente dallo sfruttamento della prostituzione. Il supporto tecnico e il collegamento con gli organismi investigativi esteri interessati, assicurato da Europol, ha permesso di ottenere risultati determinanti sia per la prosecuzione delle attivita’, sia per la certa identificazione dei soggetti coinvolti. L’alimentazione di ‘focal points’ dedicati ha permesso a tale organismo di ricostruire diverse convergenze investigative di altri Paesi europei, nonche’, in alcuni casi, di originare autonome investigazioni all’estero.

(Agi)