Ascoli, 13 aprile 2014 - Campane a festa per l’annuncio dell’arrivo del nuovo vescovo che prenderà il posto del compianto Silvano Montevecchi scomparso alcuni mesi or sono dopo una lunghissima malattia. La notizia, arrivata improvvisa per la maggior parte degli ascolani, ha, dunque, asciugato le lacrime dei fedeli per quella morte. Ora, ad Ascoli arriva un religioso di altissimo, indiscutibile spessore intellettuale e umano, con un curriculum che, addirittura, stupisce per quanto di coraggioso e amorevole e intelligente vi appare. Con un senso di fierezza dunque, ci si appresta ad accoglierlo e ad amarlo come lui, lo ha già annunciato, ha intenzione di amare la nostra comunità.

Monsignor D’Ercole troverà ad Ascoli tanta gioia per il suo arrivo, ma anche tanti problemi. Il territorio è martoriato da anni dalla mancanza di lavoro e, in alcuni casi, come quello che riportamo oggi sul giornale, anche dalla disperazione. Darà speranze e aiuti, saprà ascoltare e dire? La sua storia dice già di sì. Noi del Carlino lo accogliamo con grande calore pronti a lottare assieme a lui per risolvere e agire qualora avesse bisogno del nostro piccolo contributo. L’impressione è che sia un pastore che sa udire sempre «Il vagito d’un agnello sperso».

Grazia Mandrelli