Ascoli, 18 aprile 2014 - CHIUSURA del reparto di patologia neonatale all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli?.
Il rischio, a quanto pare, potrebbe essere più che mai concreto. A lanciare l’allarme è l’associazione ‘Un Kg e dintorni’.

Nata all’interno del nosocomio ascolano dall’incontro tra genitori di bimbi prematuri o con patologie, la onlus ascolana esprime tutta la sua preoccupazione dopo aver appreso dalla direzione sanitaria l’intenzione di voler ridurre i posti letto nell’unità operativa di patologia neonatale.
«E, ancora più grave, – scrivono in una nota questi genitori - della probabile chiusura. Nel caso in cui questa ipotesi diventasse realtà – continuano - e qualora si verificassero nascite premature o con problematiche, il personale medico sarebbe costretto a trasferire i neonati in altre strutture quali quelle di Ancona, Rimini o Pescara, con conseguente rischio durante il trasporto in ambulanza, e non da meno, il derivante danno emotivo ed economico dei familiari che si troverebbero costretti a fare i pendolari per stare vicini ai loro figli».

«Noi genitori dell’associazione – dicono ancora - avendo vissuto in prima persona l’esperienza del ricovero dei propri figli per prematurità e/o altre malattie, non possiamo permettere che un servizio così essenziale e prioritario venga soppresso mettendo a rischio la vita dei neonati che potrebbero subire gravi danni causati dalla mancanza di un’adeguata assistenza in termini di tempo, di strumentazione e di personale qualificato.
Riteniamo fermamente che sia d’obbligo, all’interno dell’Area Vasta 5, garantire e mantenere l’assistenza neonatale ai nascituri in una struttura già efficiente e attrezzata.

Ognuno di noi potrebbe documentare, attraverso la propria esperienza personale, quanto sia stato importante per i nostri figli essere curati ed accompagnati, nei tempi giusti, con accuratezza, professionalità e amore anche fino all’ultimo giorno di vita di qualche bimbo speciale.
Per tali motivi chiediamo alla direzione sanitaria e alle autorità competenti di valutare con attenzione la propria decisione a partire proprio dai gravi rischi e disagi a cui andrebbero incontro i piccoli pazienti e i loro familiari.

E’ fondamentale che le autorità tutelino le categorie fragili secondo i principi fondamentali della costituzione italiana.
Confidiamo – concludono - anche nell’appoggio e nella vicinanza di quanti non sono stati mai direttamente coinvolti in questa esperienza, ma che devono essere a conoscenza dell’esistenza di un reparto funzionale e altamente qualificato all’interno del nostro ospedale».

Lorenza Cappelli