Ascoli, 22 aprile 2014 - Ennesima operazione di polizia sulla strada statale Bonifica al confine fra Marche e Abruzzo. L'ultima operazione è stata chiamata dalle  squadre mobili di Ascoli e Teramo, “Free Land” (terra libera), al suo termine gli agenti hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Ascoli, Giuliana Filippello, per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In manette sono finiti due italiani, un marocchino e un rumeno, accusati di aver fatto prostituire numerose ragazze lungo la strada della Bonifica, fra le province di Ascoli Piceno e Teramo.

E’ stato il sigillo a un’attività avviata 10 mesi fa dal pm Mara Flaiani per arginare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione lungo la “Via dell’amore” e che ha visto impegnati decine di agenti in gran segreto, con appostamenti, rilievi fotografici, interrogatori di clienti e delle stesse ragazze. Un lavoro complesso che alla fine ha portato in carcere, al Marino del Tronto, R. I. 36 anni, romeno, che avrebbe sfruttato l'attività della propria
compagna prostituta. Per F. B., 47 anni, e' stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di Ascoli. Secondo l’accusa l'uomo gestiva una decina di ragazze. Obbligo di dimora a Civitella del Tronto per A K. marocchino di 27 anni, e a Sant'Egidio alla Vibrata per R. C. di 44 anni. Ai quattro presunti sfruttatori sono state sequestrate una Ford Escort, una Volkswagen Golf, una Ford Focus e una Fiat Marea. Tra gli indagati figura anche un romeno di 24 anni, già estradato in Romania. Deve rispondere del reato di tentato omicidio aggravato.