Arquata, la mensa dei vigili del fuoco ai privati. "Costi alle stelle"

Cambia la gestione, protesta il sindacato Fns Cisl. "Tutto per tagliare gli straordinari"

IN AZIONE I vigili del fuoco durante  un abbattimento

IN AZIONE I vigili del fuoco durante un abbattimento

Arquata (Ascoli Piceno), 25 marzo 2017 - Da lunedì scorso è stato esternalizzato il servizio mensa per i vigili del fuoco che si trovano ancora in missione ad Arquata. Per quasi sette mesi, infatti, gli stessi pompieri hanno lavorato in prima linea per servire un pasto caldo ai loro colleghi, ma ora la cucina mobile (che era gestita dal comando di Macerata) è stata tolta e la mensa appaltata a una ditta di Ancona.

«Per gestire la struttura erano impegnati nove uomini da Macerata – spiega William Berrè, responsabile Fns Cisl Marche –, poi da ottobre abbiamo allargato al personale di Pesaro e Ancona, con tre pompieri per ogni comando che andavano giù per una settimana per poi darsi il cambio. Siamo arrivati a servire anche 250 o 300 pasti al giorno». Questo, però, fino a lunedì scorso, quando è entrato in vigore il provvedimento varato a Roma dal centro operativo nazionale che ha passato la gestione a una ditta privata. «Il tutto per rispondere a un’esigenza politica del nostro dipartimento che ci chiede di ridurre gli straordinari – continua Berrè –, a fronte di chi vive su territori, come sindaci e cittadini che, invece, ci chiedono di non lasciarli soli».

Una riduzione costante nei turni che, come spiega il sindacalista che ha condiviso il problema anche con Cgil e Uil, non riguarda solo la gestione della mensa, ma anche altri servizi, come ad esempio il recupero delle opere d’arte. Il vero problema, però, è rappresentato dal fatto che i costi sono notevolmente aumentati per gli stessi pompieri. «Il passaggio dalla gestione dei vigili del fuoco alla gestione privata – continua ancora Berrè – non porterà nemmeno a dei risparmi, visto che prima si spendevano 3,80 euro a pasto e ora si arriva a quasi 10 a pasto. Per di più, proprio negli ultimi mesi, sono state comprate delle celle frigorifere e un container per il lavaggio delle verdure per ampliare la struttura, spendendo oltre 100mila euro di soldi pubblici. Se si voleva dare il tutto in mano a dei privati, non sarebbe stato meglio evitare certe spese? Qualcuno ci dovrebbe spiegare il perché di questa operazione. Non c’è convenienza economica, il personale è scontento, quindi, ci dicessero cosa vogliono far fare ai vigili del fuoco, perché sinceramente noi ci troviamo tra l’incudine e il martello».

L’esternalizzazione del servizio ha suscitato parecchie reazioni anche tra i cittadini arquatani, anche se il vicesindaco Michele Franchi non ne fa assolutamente un problema. «Non ci vedo niente di male – commenta Franchi – perchè il motivo di questa scelta risiede nel fatto che i vigili del fuoco debbono essere impiegati per altri interventi. A cucinare può pensarci qualcun altro, anche se bisogna riconoscere che fino a lunedì scorso avevano svolto un lavoro egregio, davvero da elogiare».

Matteo Porfiri