Camusso alla Locanda del Terzo settore: «Ma io ti ho visto in tv»

L’incontro con la segretaria della Cgil, le risate, la buona tavola e soprattutto la dimostrazione che l’integrazione per i ragazzi con disabilità mentale è possibile. . E che si può lavorare in un ristorante nonostante la sindrome di Down

La Camusso accolta alla Locanda del Terzo settore

La Camusso accolta alla Locanda del Terzo settore

Spinetoli (Ascoli), 17 novembre 2017 – «Ma tu due sere fa non stavi a Roma? Ti ho visto in Tv, sul telegiornale, quando parlavano delle pensioni!».

E’ stato Marino a fare gli onori di casa, come portavoce ufficiale della Locanda del Terzo Settore “Centimetro Zero” di Spinetoli che per il pranzo di ieri ha ospitato una delegazione della Cgil composta da una trentina di persone e dal segretario generale, Susanna Camusso, presente per l’assemblea provinciale che ha portato all’elezione di Barbara Nicolai.

«I modi cordiali, lo sguardo che ispira subito simpatia, Marino, 37 anni, il veterano del centro diurno e della stessa Locanda, ha conquistato tutti – si legge in una nota della Locanda – e dimostrato in poche ore che l’integrazione per i ragazzi con disabilità mentale è possibile. E che si può lavorare in un ristorante a tutti gli effetti, nonostante la sindrome di Down».

L’arrivo di Susanna Camusso era stato annunciato alla Locanda qualche giorno fa dalla segretaria provinciale uscente, Paola Giovannozzi, e dal servizio d’ordine che avrebbe accompagnato il segretario generale. E un misto di impazienza ed emozione aveva caratterizzato i preparativi per quella visita speciale.

I ravioli verdi al pistacchio e limone, il tortino di verza e il filetto alla mela rosa dei Sibillini hanno colorato la tavola della delegazione, ma i toni più accesi sono arrivati dal piatto in ceramica donato a Susanna Camusso dai ragazzi del centro diurno e dalla presentazione di Marino che hatenuto banco per tutto il tempo.

Dopo il pranzo, il segretario generale si è intrattenuto con il personale della cucina e con i ragazzi, ‘scortata dal portavoce’ che ha descritto il lavoro di ognuno e presentato il progetto sociale. «Dottoressa – ha detto Marino alla fine suscitando una fragorosa risata – qui le persone lavorano, non stanno mica a pettinare le bambole!».

Sia Camusso che gli altri dirigenti della Cgil provinciale, che avevano scelto di pranzare alla Locanda anche per sostenere il progetto sociale, hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, per il clima che hanno respirato e per l’accoglienza ricevuta grazie ai ragazzi del centro diurno e al resto del personale. Non ultimo, “per l’ottimo pranzo che ha portato in tavola i sapori e i profumi della terra picena”.