Divo Coccia morto, ciclista investito e ucciso. Preso il pirata

La vittima è un 59enne di Centobuchi e padre di tre figli. E’ stato travolto da un suv rosso che non si è fermato a prestare soccorso. L'investitore positivo all'alcoltest

Polizia e 118 sul posto, i sanitari hanno cercato in tutti i modi di salvare il ciclista

Polizia e 118 sul posto, i sanitari hanno cercato in tutti i modi di salvare il ciclista

Monsampolo (Ascoli), 24 maggio 2020 - Preso il pirata che alla guida di un Suv di media dimensione, colore rosso bordeaux, nel pomeriggio di ieri ha travolto e ucciso il ciclista di 59 anni, Divo Coccia, operaio, residente con la famiglia a Centobuchi di Monteprandone e padre di tre figli.

La tragedia si è consumata lungo la strada che collega l’uscita dell’Ascoli-Mare, località Stella di Monsampolo, alla ex Salaria, in direzione della Imet, ex Cisa. L’auto era diretta verso nord. Il sinistro è accaduto intorno alle ore 18,30, quando è stato dato l’allarme alle forze dell’ordine e alla centrale operativa del 118 che, in un primo momento ha inviato sul luogo dell’incidente un equipaggio della Misericordia di Grottammare, di stanza presso il Centro Agroalimentare di Porto d’Ascoli, poiché più vicini e poi un equipaggio della Potes presso l’ospedale di San Benedetto con medico a bordo. I soccorritori hanno fatto il possibile per stabilizzare l’uomo, tentando anche il massaggio cardiaco, ma il ciclista, che aveva subito danni devastanti al torace e alla testa, è morto sul colpo.

Tra i primi a giungere sul luogo dell’incidente una delle figlie, insieme al fidanzato che, in bicicletta, avevano iniziato a cercarlo dal momento che non rispondeva più al telefono. Il movimento dei mezzi di soccorso, sul posto anche le pattuglie dei carabinieri e della polizia stradale di Ascoli, che si è occupata dei rilievi e delle ricerche del "Pirata", è stato subito avvertito in Vallata ed in pochi minuti sono arrivati familiari e amici della vittima. Ci sono stati anche momenti di tensione, quando si è saputo che il conducente del Suv rosso si era dato alla fuga. Ma l'uomo è stato individuato e arrestato, a seguito delle indagini coordinate dal sostituito procuratore Gabriele Quaranta, titolare del fascicolo aperto per omicidio stradale e omissione di soccorso. L'uomo è stato rintracciato a casa sua e, dopo gli accertamenti, posto ai domiciliari. Si tratta di un ventisettenne albanese, regolare in Italia, e residente a Monteprandone, dove abita con la famiglia. Il giovane è risultato positivo ai test per la verifica del tasso alcolemico (risultato pari a 1,49 gr/l). Gli sviluppi sono stati resi noti in una conferenza stampa dal questore di Ascoli Piceno Pomponio e dal comandante della polizia stradale Luca Iobbi. 

Le indagini della polizia stradale di Ascoli Piceno, basate su testimonianze e immagini delle telecamere di sicurezza della zona, hanno consentito di concentrare le ricerche a Monteprandone e in particolare nella frazione di Centobuchi, grazie anche ai dati della Motorizzazione civile. Nel garage di una palazzina è stato trovato il mini suv bordeaux che era stato segnalato e che era danneggiato nella parte anteriore. L'auto, che è di proprietà del giovane, è stata sequestrata.

La caccia al pirata si era subito concentrata nella bassa vallata del Tronto, poiché un esponente delle forze dell’ordine, fuori servizio, aveva visto il suv rosso, molto danneggiato, transitare nell’abitato di Centobuchi. Via Colombo, luogo del mortale incidente, è stata chiusa al transito per consentire i rilievi in sicurezza.

La bicicletta, una city bike, completamente accartocciata a seguito del violento urto, schizzata a una decina a una decina di metri di distanza dal punto dello scontro, è stata posta sotto sequestro, nel rispetto di quanto prevede il codice della strada. Dopo i rilievi tecnici e a seguito dell’autorizzazione della Procura della Repubblica di Ascoli, la salma del ciclista è stata composta nell’obitorio dell’ospedale di San Benedetto.