Ascoli, all’ospedale per prenotare un esame. "Venga il 15 marzo, del 2019"

Ordinarie storie di liste d’attesa: il racconto di una donna

Mesi e mesi di attesa per gli esami all'ospedale (foto d'archivio)

Mesi e mesi di attesa per gli esami all'ospedale (foto d'archivio)

Ascoli, 19 febbraio 2018 - Telefonare al Cup regionale o andare all’ospedale per prenotare una visita è un po’ come consultare il calendario dei Mondiali di calcio e degli Europei: la cadenza è biennale e quadriennale.

Tempi lunghi, talmente lunghi che finiscono per trasformarsi in un implicito invito a fare l’esame in regime privato. I casi sono tanti, purtroppo all’ordine del giorno. L’ultimo che ci è stato segnalato è di una donna ascolana cui il medico di base aveva prescritto una risonanza magnetica rachide lombosacrale in conseguenza di una lombosciatalgia. Nei giorni scorsi, la donna è andata a effettuare la prenotazione all’ospedale Mazzoni e ha ricevuto l’appuntamento per il 15 marzo. Del 2019 però. Fra un anno e un mese, un tempo infinito, sebbene – com’è noto – ci siano pure casi ben peggiori. Attenzione, però, perché di fronte a vicende di questo tipo, i vertici dell’Area vasta e dell’Asur hanno sempre un’ottima risposta pronta, che più o meno è questa: se l’esame è stato prenotato a una distanza temporale così elevata è perché evidentemente non era urgente e il medico di base non aveva barrato, nella ricetta, nessuna casella relativa alle classi di priorità. Queste ultime sono rappresentate da quelle lettere che nelle ricette si trovano in alto a destra: U (urgente, visita entro 72 ore), B (breve, entro 10 giorni, D (differibile a 30-90 giorni), P (programmata a 180 giorni).

Nel caso di cui parliamo qui, effettivamente, nessuna casella era stata barrata dal medico. Ma questo non può significare che sia logico fissare un esame a distanza di un anno e un mese. E’ ridicolo. Ed è, come dicevamo, un tappeto rosso che porta dritti dritti verso l’esame in regime privato.

Un altro caso curioso arriva da una telefonata al Cup che una donna ha fatto per prenotare una mammografia (anche qui senza classi di priorità). Ha dato la disponibilità a spostarsi in area non vasta, ma vastissima, cioè da Ascoli fino a Macerata. Ebbene, l’operatrice le ha dato varie possibilità: luglio del 2019 a Civitanova, agosto del 2019 a Fermo, febbraio del 2020 a Macerata. Grandioso. Ma purtroppo sono storie di incredibile normalità.