E’ finita la fuga di Ben Fattoum Afif

Il tunisino che voleva sfregiare il giudice era in un appartamento a Terracina

Cade la necessità che debba muoversi sotto scorta il giudice  Giuliana Filippello che nel 2015 fu minacciata da Afif

Cade la necessità che debba muoversi sotto scorta il giudice Giuliana Filippello che nel 2015 fu minacciata da Afif

Ascoli, 27 novembre 2016 - E’ finita ieri verso l’ora di pranzo la fuga di Ben Fattoum Afif, il tunisino evaso il 18 novembre scorso dalla sua abitazione di Martinsicuro dove si trovava agli arresti domiciliari. I carabinieri di Alba Adriatica lo hanno localizzato in un appartamento di Terracina, in provincia di Latina, e lì lo hanno arrestato. Da quanto si è potuto apprendere, aveva con sé documenti falsi che fanno pensare che fosse davvero pronto alla fuga all’estero per sottrarsi alla giustizia e ai tanti processi che pendono sul suo capo. Il tunisino alla vista dei carabinieri ha minacciato di buttarsi dalla finestra dell’abitazione che era al dodicesimo piano, ma i militari lo hanno convinto a desistere e lo hanno arrestato e condatto nel carcere di Latina dove nei prossimi giorni verrà processato per direttissima. Dovrà rispondere dell’evasione ma probabilmente anche del possesso dei documenti falsi.

NEI GUAI ANCHE il connazionale che lo ospitava; verrà denunciato per favoreggiamento. I militari dell’Arma lo hanno localizzato intercettando le tante telefonate che Afif ha fatto ai suoi legali, Gramenzi e Di Nanna, e addirittura ai carabinieri stessi, manifestando il proposito di costituirsi, cosa che non ha comunque fatto. La cattura di Ben Fattoum Afif fa cadere la necessità che debba muoversi sotto scorta il giudice del tribunale di Ascoli Giuliana Filippello che nel 2015 fu minacciata da Afif che aveva ordinato ad un complice di punirla per averlo incarcerato nell’ambito di un’inchiesta per droga.

L’UOMO, il connazionale Ben Alì Mohamed, fu bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria poco prima di un interrogatorio in carcere a Marino del Tronto con in bocca una lametta da barba. Di lì a pochi minuti si sarebbe trovato faccia a faccia con la Filippello e avrebbe potuto aggredirla. Dopo l’evasione il giudice e i suoi familiari erano stati posti sotto sorveglianza per ordine del comitato ordine e sicurezza pubblica della Prefettura. Agenti della Polizia di Stato li hanno scortati nei movimenti ed ora questo incubo è finito. E’ la seconda volta che la Filippello finisce sotto scorta. Era già successo nel 2015 per diversi mesi dopo le minacce di Afif.

L’avvocato Gramenzi aveva ipotizzato che la fuga di Afif fosse stata dettata non dal desiderio di colpire il giudice ma dalla paura di tornare in carcere a seguito di una lite avuta con l’ex moglie davanti al tribunale di Teramo. La donna, dalla quale si è diviso, lo ha denunciato per averla picchiata, così come un parcheggiatore intervenuto a difenderla. Queste denunce avrebbero probabilmente comportato un inasprimento della misura cautelare, col ritorno in carcere. Ma sullo sfondo ci sarebbero anche rapporti deteriorati con Ben Alì Mohamed, accusato anche dell’omicidio preterintenzionale di Achille Mestichelli, morto in carcere dopo una lite. Faccenda per la quale Afif dovrà testimoniare mercoledì prossimo.