Grottammare, papà morto annegato. La testimonianza dei bagnini / FOTO

Luca Zambrini si era buttato in acqua per salvare il figlio di 10 anni

Inutili i tentativi di salvare il giovane padre (foto Iezzi)

Inutili i tentativi di salvare il giovane padre (foto Iezzi)

Ascoli, 19 giugno 2017 - Sono sconvolti i bagnini di salvataggio Cristiano Gasparetti e Francesco D’Antonio per la morte del turista bresciano a Grottammare. Erano sfiniti, avevano dato tutto, ma non sono riusciti a salvare il giovane papà. «Stavano in acqua, il padre era andato a prendere il figlio che si stava allontanando troppo dalla riva, ma poi è andato in difficoltà. Siamo accorsi subito, abbiamo preso il bambino, ma il padre ci è sfuggito da sotto gli occhi. Siamo stati aiutati anche da due bagnanti e abbiamo trovato l’uomo pochi minuti dopo ormai in arresto cardiaco, purtroppo aveva bevuto molto in così poco tempo. Inutile il massaggio cardiaco eseguito anche sotto la direzione della dottoressa Tiziana Principi, primaria di Rianimazione».

Che fosse una giornata difficile Cristiano Gasparetti lo aveva intuito fin dal mattino presto, visto il mare mosso spinto dal vento ed aveva inviato ai colleghi un sms molto significativo: «Ragazzi oggi è la classica giornata che richiede la massima concentrazione. Limitiamo il bagno alle boe bianche di sicurezza e cerchiamo di tenere d’occhio bambini e anziani».

Il papà bresciano, Luca Zambrini, 44 anni, è morto annegato per andare a salvare il figlio che la corrente stava trascinando a largo nelle vicinanze della scogliera di fronte alla spiaggia libera a nord del Koh-I-Noor. Luca era nato a Brescia ma residente a Darfo Boario Terme, ed è morto nel tentativo di raggiungere il figlio di 10 anni che era in acqua e che la corrente stava trascinando verso il largo a causa di un forte fenomeno di risacca che puntualmente si verifica in quella zona quando c’è vento. L’uomo, che non sapeva nuotare, ha raggiunto il bambino, ma poi è stato travolto da un’onda ed è sparito da sotto gli occhi dei bagnini.