Auto sabotata a Offida, spuntano le impronte

Il fascicolo è ancora aperto contro ignoti, ma ora le indagini potrebbero prendere una direzione ben precisa

Il sostituto procuratore Umberto Monti, titolare dell’inchiesta (La bolognese)

Il sostituto procuratore Umberto Monti, titolare dell’inchiesta (La bolognese)

Offida (Ascoli Piceno), 30 maggio 2017  - Prosegue a passo spedito l’inchiesta della Procura di Ascoli sul sabotaggio dell’auto di una donna di Offida. Un episodio avvenuto alla metà del mese e sul quale sta cercando di far luce il sostituto procuratore Umberto Monti, titolare dell’inchiesta che vede impegnati sul campo i carabinieri di San Benedetto e Offida e della sezione giudiziaria. Il fascicolo è aperto ancora contro ignoti. Non ci sono ancora elementi per arrivare all’identificazione di un probabile sospetto. Va detto però che sono state prelevate delle impronte digitali sull’auto alcune delle quali, secondo quanto trapela fra le fitte maglie di riservatezza dell’inchiesta, sarebbero «interessanti». Niente di ufficiale, ma il termine in questione fa sospettare che le indagini potrebbero a breve prendere una direzione ben precisa.

Lo scorso fine settimana il pm Monti e i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nei pressi dell’abitazione della donna per verificare lo stato dei luoghi, in particolare la distanza fra la casa dell’offidana e la discesa che, se imboccata senza la possibilità di poter contare sui freni, avrebbe potuto porre gli occupanti dell’auto in una situazione di grave pericolo. Da tenere presente che la donna è madre di una bambina di 9 anni che sovente vie ne trasportata nella vettura in questione. Auto alla quale mani al momento ancora ignote hanno tagliato i freni e anche il tubicino dell’Abs, sistema che migliora il controllo dell’auto in frenata, messo fuori uso. I primi accertamenti compiuti dai tecnici nominati dalla Procura hanno confermato che il danno rilevato sull’impianto frenante della vettura non è dovuto a una mera usura.

Qualcuno fra il 16 e il 17 maggio ha voluto coscientemente tagliare il tubo che porta l’olio ai freni. Un taglio netto che ha comportato l’immediata fuoriuscita dell’olio e quindi il conseguente non funzionamento dei freni. Sono state mani esperte a fare questo danno contando sul fatto che i freni fin da subito non avrebbero funzionato dando quindi la possibilità al guidatore di accorgersene in tempo? E’ un’ipotesi, ma c’è anche la possibilità che siano stati mani inesperte e sabotare la vettura, con lo scopo di arrecare il maggior danno possibile agli occupanti. Non si conoscono ancora gli esiti del sopralluogo effettuato ad Offida. Certamente gli investigatori si sono fatti un’idea più chiara delle conseguenze che il sabotaggio avrebbe potuto comportare.