Offida, presa a pugni dal sindaco. Lui: "Volontario alla Croce rossa"

Pugni al Bove finto, ipotesi servizi sociali in riviera per Lucciarini: decide il giudice

Valerio Lucciarini, sindaco di Offida

Valerio Lucciarini, sindaco di Offida

Ascoli, 14 gennaio 2018 - Potere svolgere volontariato e lavori di pubblica utilità per pagare la sua colpa non solo nei confronti della donna presa a pugni il 24 febbraio del 2017 durante la festa del Bove Finto, ma anche idealmente nei verso la comunità. Questo domani mattina chiederà Valerio Lucciarini attraverso il suo legale, l’avvocato Mauro Gionni. Non si sa ancora se il sindaco di Offida sarà personalmente presente in tribunale alle 9 per l’inizio del processo con rito immediato davanti al giudice Claudia Di Valerio. Deve rispondere dell’accusa di lesioni personali aggravate dai futili motivi che gli contesta il sostituto procuratore Umberto Monti. «Al giudice Di Valerio chiederemo la messa alla prova» conferma l’avvocato Gionni. «Abbiamo già avuto la disponibilità della Croce Rossa di San Benedetto a far svolgere volontariato al sindaco di Offida».

Che ora però deve però fronteggiare un altro caso analogo, avvenuto sempre lo stesso giorno quando ha preso a pugni anche un ragazzo, F.P. Lucciarini ha ammesso entrambi gli episodi anche se non avrebbe in alcun modo potuto affermare il contrario visto che ci sono inequivocabili video che immortalano le due violente aggressioni. Ha spiegato il suo comportamento violento quale conseguenza dell’assunzione di un farmaco biologico per la psoriasi che avrebbe avuto un effetto collaterale con l’alcol che ha ingerito quel giorno, in occasione del Bove Finto, momento clou del Carnevale di Offida. Come noto, la donna, dopo aver inizialmente denunciato Lucciarini, ha poi ritirato la querela. La Procura però ha contestato comunque al sindaco offidano l’aggravante dei futili motivi per cui il reato di lesioni personali è diventato procedibile d’ufficio e ha disposto anche il processo con rito immediato, senza passare per il parere del giudice delle udienze preliminari.

Il sotituto procuratore Umberto Monti ha iscritto al registro degli indagati Lucciarini anche per il pugno dato al ragazzo che non ha mai denunciato il suo aggressore, accettandone le scuse. Il magistrato ha però contestato al primo cittadino di Offida l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate dai futili motivi, procedendo quindi d’ufficio. L’inchiesta è comunque ancora in una fase esplorativa, nel senso che non è scontato che anche per questo episodio la Procura chieda il processo per Lucciarini. Ci sono ulteriori accertamenti da svolgere, oltre l’acquisizione già avvenuta del filmato che ritrae Lucciarini colpire la vittima, in particolare con un pugno alla guancia sinistra.

Accertamenti che vertono non tanto sui colpi inferti, ben visibili dal filmato, ma sui motivi della lite e se dunque può, come nel caso della donna, configurarsi l’aggravante dei futili motivi, senza la quale il reato non è procedibile in assenza della denuncia della vittima. Dovesse chiedere il processo, questo procedimento verrebbe annesso «in continuazione» a quello relativo ai pugni dati alla donna di Offida, seguendo quindi lo stesso iter che porta alla «messa alla prova» che domani Lucciarini chiederà al giudice Claudia Di Valerio.