Ascoli, i resti sull'Ascensione sono ossa umane. L'ombra dell'omicidio

I primi esami confermano l'ipotesi più inquietante sulle ossa bruciate e le tracce ematiche trovate davanti al casolare FOTO

Tecnici del Ris sul luogo del ritrovamento per gli accertamenti (Labolognese)

Tecnici del Ris sul luogo del ritrovamento per gli accertamenti (Labolognese)

Ascoli, 18 novembre 2016 - Sono resti umani quelli trovati mercoledì mattina sulle pendici del monte dell’Ascensione (FOTO). I primi accertamenti sembrano non lasciare dubbi in merito. La vicenda si sta dunque trasformando in un fitto mistero, e inizia a farsi sempre più concreta l’ipotesi dell’omicidio, con tanto di occultamento di cadavere. Dai primi riscontri medico-legali, inoltre, sarebbe emerso che i resti appartengono a un essere umano di sesso maschile, anche se non è chiaro di quale ceppo etnico. Sulla vicenda, comunque, gli inquirenti ascolani continuano a mantenere un estremo riserbo. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal sostituto procuratore Umberto Monti.

Il ritrovamento di piccoli frammenti di ossa carbonizzate e di tracce di sangue è avvenuto nelle vicinanze di un casolare distante meno di dieci chilometri da Venagrande, in località Morignano. Sul posto sono stati impegnati per tutta la giornata di ieri i carabinieri del Ris di Roma e per il momento l’area rimane sotto sequestro. I militari del reparto scientifico hanno provato a recuperare micro frammenti di tessuto per estrapolare il Dna, che sarà poi confrontato con quello delle persone scomparse conservato nella banca dati di polizia e carabinieri. In ogni caso, però, gli accertamenti scientifici sono resi particolarmente complicati dallo stato in cui sono stati trovati i resti: completamente carbonizzati e frantumati. Ad esempio, la parte di ossa più grande che è stata recuperata è grande meno di dieci centimetri.

Quello che in un primo momento sembrava soltanto un barbecue, insomma, si sta trasformando in una vera e propria scena del crimine. E dai contorni alquanto inquietanti. I resti sono stati trovati all’interno di un piccolo braciere, realizzato in modo da concentrare le fiamme in un unico punto e far aumentare la temperatura. Un altro dettaglio tutt’altro che secondario riguarda il luogo scelto: una zona impervia, proprio sotto alle cime che disegnano il profilo del monte, lontano almeno quattro chilometri dal primo nucleo abitato. Sono aspetti, questi, che lascerebbero pensare ad un piano ben preciso, architettato per disfarsi di un cadavere, senza lasciare tracce. Il casolare nei pressi del quale è avvenuto il ritrovamento è di una famiglia di Ascoli, ma rimane inutilizzato e con gli ingressi sigillati per gran parte dell’anno. Poche centinaia di metri più in alto c’è un fienile, di proprietà di un boscaiolo, che subito dopo il ritrovamento dei resti è stato ascoltato dai carabinieri, ai quali ha riferito che non era presente in zona mercoledì mattina.

Alla luce di tutto ciò, dunque, la strada più battuta è quella che porta ad un omicidio, di qualsiasi matrice esso sia. E in questo senso non è da escludere che possa esserci un collegamento con la scomparsa di un imprenditore di 56 anni di Tortoreto, di cui non si hanno notizie da martedì, e la cui automobile è stata trovata a Porto Sant’Elpidio mercoledì pomeriggio. Per il momento, insomma, tutte le ipotesi rimangono in piedi, persino quella del rito satanico o comunque di qualche rituale legato al mondo dell’occulto: pratiche di cui in passato è stato più volte teatro il nostro territorio, dal monte dell’Ascensione a colle San Marco, due zone ricche di fascino anche perché legate ai misteri e alle leggende che le avvolgono.