Ostello addio, si chiude un’era. Castelli: "Se ne aprirà una nuova"

L’ex gestore Scattolini: "E’ un pezzo di storia, salvaguardatelo"

L'ostello

L'ostello

Ascoli, 11 febbraio 2018 - Dopo 60 anni l’ostello della gioventù di Ascoli, uno dei più antichi d’Europa, chiude i battenti. La decisione sofferta, del gestore Luigi Scattolini, è stata comunicata al Comune, proprietario della struttura, lo scorso 31 dicembre: «Ho riconsegnato le chiavi – spiega Scattolini, sin da dopoguerra colonna locale dell’associazione italiana alberghi per la gioventù – perché non si poteva più andare avanti». «Le cause? Tante e diverse – dice mentre fissa con sguardo mesto la splendida torre del palazzetto longobardo –. I tempi che sono cambiati, innanzitutto, poi anche le istituzioni che avrebbero potuto fare qualcosa di più per aiutarci, infine la mancanza di un ricambio generazionale nel direttivo».

E pensare che il palazzetto longobardo, edificio risalente al tredicesimo secolo, è, per bellezza, una struttura più unica che rara e la torre degli Ercolani che lo impreziosisce rappresenta una vera perla. Un luogo così, con un’atmosfera quasi magica, potrebbe essere sfruttato in mille modi diversi. «Invece – racconta Scattolini – dopo gli anni d’oro dell’autostop, quando si poteva girare l’Europa quasi a costo zero, siamo andati in crisi. Ci siamo inventati di tutto, eventi, mostre, presentazioni di libri. Ma non è giovato a nulla». «Resterà il ricordo – continua – di un luogo che in più di 60 anni ha accolto migliaia di persone da tutto il mondo. Qui c’è un vero tesoro: nei cosidetti ‘guestbook’, cioè i libri degli ospiti, ci sono le recensioni di quasi tutti coloro che si sono trovati a passare di qui. Americani, australiani, spagnoli, inglesi, francesi, tedeschi e chi più ne ha più ne metta, oltre a tantissimi italiani che non sapevano nemmeno dove si trovasse Ascoli e che invece si trovarono a trascorrere giorni indimenticabili in una città stupenda. Le loro parole, che a distanza di tanti anni non possono che acquisire ancora più valore, sono una testimonianza inestimabile». «Tra l’altro – conclude Scattolini – non ci sono solo messaggi ma anche tanti disegni, alcuni dei quali di grande pregio. E’ un patrimonio della città e va salvaguardato».

Sull'argomento il sindaco Castelli garantisce: «Puntiamo al rilancio del palazzetto longobardo, dell’ostello e della torre degli Ercolani. E’ fondamentale recuperare un sito di tale bellezza e per questo faremo un bando». «Per quanto riguarda la torre, rientra in un progetto di 200mila euro dell’Iti, investimento territoriale integrato, sarà messa in sicurezza e riaperta. L’ostello invece vorremmo che fosse coordinato con il recupero dell’area di San Pietro in Castello».