Porto d'Ascoli, rapina l’Ip pistola in pugno e fugge. Subito arrestato

Colpo in zona Ragnola. Potrebbe essere lo stesso che ha assaltato la tabaccheria in via Valtiberina

Il distributore IP a Ragnola  visitato dal rapinatore

Il distributore IP a Ragnola visitato dal rapinatore

Porto d'Ascoli (Ascoli Piceno), 30 novemnre 2017 - Pistola in pugno ha rapinato il benzinaio, ma subito dopo è stato arrestato dal personale antirapina in borghese del commissariato di pubblica sicurezza di San Benedetto. L’impresa criminosa è stata messa a segno nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18,15 ai danni dell’area di servizio IP di viale dello Sport, in zona Ragnola a Porto d’Ascoli.

Il rapinatore, F.Z. 40enne è di Monteprandone e potrebbe essere la stessa persona che lunedì ha rapinato la tabaccheria di via Valtiberina a Porto d’Ascoli. Alto, magro, con volto coperto da passamontagna e dal cappuccio del giubbotto colore blu scuro. «Mia moglie era in macchina e stava per andare via ed io ero a pochi passi da lei, quando mi sono visto affiancare da quell’uomo che mi ha puntato la pistola – racconta il benzinaio italo argentino, 'Jaun', come i clienti sono abituati a chiamarlo – Mi ha detto che voleva il marsupio dove metto gli incassi, ma io ho resistito, mi ha strattonato e il marsupio si è slacciato, ma sono riuscito a tenerlo in mano. Ho infilato la mano dentro, ho preso un pizzico di banconote da 5 e 10 euro gliele ho date e lui è subito scappato. Leggero come una gazzella, si è messo a correre ed ha imboccato il sottopasso ferroviario. E’ andato dalla parte opposta, mentre mia moglie lo seguiva. Poi è tornato indietro e subito delle persone in borghese l’hanno fermato, disarmato e ammanettato».

«La pistola sembrava vera – dice la moglie del benzinaio – quando gli è caduta, mentre gli agenti lo arrestavano, ha fatto un bel rumore pesante». In realtà si trattava della replica di un’arma vera, quindi giocattolo, alla quale, però, era stato tolto il tappo rosso. Il quarantenne è stato condotto in commissariato con l’accusa di rapina a mano armata e messo a disposizione del magistrato. Ora gli accertamenti proseguono per accertare se si tratta della stessa persona che verso mezzogiorno di lunedì ha messo a segno un’analoga impresa criminosa ai danni della tabaccheria di via Valtiberina.

Il modus operandi è stato lo stesso e anche i caratteri somatici sembrano essere simili, ma dovranno essere eseguiti ulteriori accertamenti prima di poter affermare con certezza che si tratta della stessa persona. Sulla rapina alla tabaccheria stanno indagando i carabinieri che erano alla ricerca di eventuali collegamenti anche con la rapina messa a segno alla Conad di via Mazzini, a San Benedetto nel tardo pomeriggio del 10 ottobre scorso, dove uno dei due malviventi era alto e magro ed armato di pistola, presumibilmente replica.