Guai con la lucciola, lui: "Mi ero innamorato"

Il 40enne ascolano davanti al giudice, resta ai domiciliari

Una prostituta

Una prostituta

Ascoli, 29 aprile 2017 - Resta ai domiciliari, M.C., l’ascolano di 40 anni arrestato con l’accusa di sfruttamento, favoreggiamento della prostituzione, violenza privata e lesioni personali. Reati che avrebbe commesso contro una ragazza di nazionalità marocchina che si prostituiva lungo la Bonifica. Difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi, l’uomo ieri mattina è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Teramo Davide Rosati per l’interrogatorio di garanzia. Al magistrato è parso piuttosto confuso.

A sua difesa ha detto di aver agito in quel modo contro la ragazza perché nel tempo si era innamorato di lei e quindi non voleva che andasse con altri uomini. Nei prossimi giorni il suo legale presenterà istanza di revoca dei domiciliari. Secondo l’impianto accusatorio del pm teramano Rosati, l’ascolano avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione della giovane ragazza originaria del Marocco, accompagnandola in scooter sulla Bonifica e facendosi consegnare in cambio parte dell’incasso. Poi però avrebbe cominciato a picchiarla, minacciandola con un coltello e mettendosi in mezzo alla strada per far allontanare i clienti che le si avvicinavano, tirandole pietre o inseguendola col suo scooter quando la prostituta saliva in auto con qualche uomo pronto a pagarla. In alcune occasioni l’avrebbe colpita con pugni, tirandole i capelli minacciandola con frasi del tipo «ti ammazzo, ti uccido». Nel colpirla, l’uomo avrebbe causato alla donna lesioni alle gambe giudicate guaribili in 10 giorni.

p. erc.