Riti voodoo e prostituzione, coppia arrestata dalla polizia

Sfruttavano un giro di nigeriane anche con le minacce di morte

La bambolina voodoo usata per minacciare le ragazze sfruttate

La bambolina voodoo usata per minacciare le ragazze sfruttate

Ascoli, 22 settembre 2016 - Attraverso i riti voodoo e sotto la minaccia di uccidere i propri familiari le obbligavano a prostituirsi. La polizia di Ascoli, su mandato del sostituto procuratore Lorenzo Destro, ha eseguito ieri mattina un ordine di custodia cautelare a carico di una trentenne nigeriana di Stella di Monsampolo, A.G., e del suo compagno, M.C., un 46enne di Alba Adriatica, con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I due avrebbero costretto alcune ragazze provenienti dalla Nigeria a prostituirsi sulla strada provinciale della Bonifica.

In particolare A.G. avrebbe gestito tutto l’illecito traffico, mentre M.C. si sarebbe limitato ad aiutare la compagna, pur consapevole di contribuire a mettere in atto un’attività illecita. Le ragazze arrivavano in treno dalla Sicilia, dove erano sbarcate sui gommoni provenienti dalle coste nordafricane; ad attenderle in stazione c’era M.C., che poi le accompagnava in casa della compagna, dove venivano convinte ad iniziare l’attività di prostituzione attraverso una serie di riti woodoo, una pratica alla quale la popolazione africana è particolarmente sensibile; oppure venivano minacciate dicendo che i propri familiari in Nigeria sarebbero stati uccisi.

Sempre M.C., poi, si occupava di accompagnare le ragazze sul «posto di lavoro», per poi andarle a riprendere a fine giornata. Gli incassi venivano requisiti da A.G., che si occupava di garantire il mantenimento delle giovani, alcune delle quali vivevano nella sua abitazione di Stella di Monsampolo.

La 46enne è stata trasferita nel carcere femminile di Teramo, mentre al compagno sono stati concessi gli arresti domiciliari. Secondo l’accusa A.G. si occupava di tutto, organizzando anche il viaggio delle ragazze dalla Nigeria all’Italia. Da quanto si apprende, sono almeno sei le vittime della tratta. A far scattare le indagini è stata la denuncia di una di loro all’associazione «On the road», che si occupa proprio di aiutare le donne che diventano vittima dello sfruttamento della prostituzione. L’operazione è la continuazione dell’attività investigata iniziata nel luglio scorso dalla Polizia di Stato a seguito di una serie di servizi mirati per arginare il fenomeno lungo la strada Bonifica nel Comune di Maltignano.

Domenico Cantalamessa